Andreoletti: «Andremo a giocarcela fuori, soffrendo fino alla fine in pieno stile Padova»
Dopo la vittoria sofferta contro l’Union Clodiense, l’allenatore biancoscudato intravede la promozione ed elogia il gruppo: «Chiunque a inizio stagione avrebbe firmato per questo»

Per un attimo anche lui, sempre così razionale e composto, ha creduto che fosse fatta davvero, travolto dal boato dello stadio Euganeo nei minuti di recupero. Ma è stata solo un'illusione e in fondo in fondo mister Andreoletti se lo sentiva: «Avevo detto che sarebbe stata decisiva l'ultima partita e così è stato, devo smetterla di fare previsioni», sorride l'allenatore, parso di ottimo umore dopo la vittoria sofferta contro l'Union Clodiense.
«Lo spirito del Padova è quello di soffrire fino all'ultimo e quindi ci giocheremo tutto in pieno stile Padova. Ma chiunque di noi, a inizio stagione, avrebbe messo la firma per arrivare all'ultima giornata con la possibilità di vincere il campionato, avendo a disposizione due risultati su tre. È chiaro che ci possa essere un po' di delusione in questo momento, l'urlo finale dello stadio Euganeo aveva illuso anche me. Mi ero fatto trascinare dall'entusiasmo, ma quando mi sono girato verso la panchina, mi hanno detto subito che il gol della Triestina era stato annullato. Andremo a Lumezzane per cercare di chiudere alla grande questa stagione».
A proposito di sofferenza. Il Padova ha sudato sette camicie.
«Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata, perché in questo campionato non bisogna dare nulla per scontato e l'Union Clodiense ha onorato la maglia come cerchiamo di fare noi ogni partita. In questo momento i punti sono troppo importanti, c'è tantissima tensione perché ci stiamo giocando un anno di lavoro e per questo diventa difficile proporre con continuità un calcio offensivo. Il pallone pesa il doppio e l'emotività ha un fattore preminente. Potevamo sicuramente giocare meglio, ma l'obiettivo era vincere. Venerdì prossimo ci aspetta un'altra sfida molto complicata ma abbiamo la fortuna di essere padroni del nostro destino».
Solitamente utilizza tutti e cinque i cambi a disposizione, mentre ieri ne ha effettuato solo uno. Come mai? «Non avevo in panchina giocatori della stesa intensità di Fusi e Varas e quindi ho preferito tenerli entrambi in campo fino alla fine. La difesa cerco di non toccarla mai e così è entrato solo Spagnoli in attacco. La partita richiedeva questo, mi spiace perché qualitativamente alleno una rosa in cui tutti potrebbero giocare, ma in queste partite cerco di toccare la squadra solo se serve».
Al di là delle polemiche che hanno accompagnato la decisione di non ampliare la capienza dello stadio, come è stata l'atmosfera all'Euganeo? «I tifosi ci hanno sostenuto come sempre, a cominciare anche dall'accoglienza che abbiamo ricevuto all'arrivo del pullman. Dispiace perché questa poteva essere una partita aggregante per l'intera città e lo stadio si sarebbe potuto riempire, ma sono sicuro che a Lumezzane i nostri tifosi arriveranno in massa e giocheremo ancora una volta in casa. Sperando di regalare a tutti il sogno che stiamo inseguendo da inizio stagione».
Come si prepara una partita decisiva sapendo di avere due risultati su tre a disposizione? «Non è facile preparala ma mi tengo ben stretto il margine di errore che mi dà avere a disposizione anche il pareggio. Sarà una settimana molto lunga ma vogliamo viverla con entusiasmo. Sono sicuro che i ragazzi si prepareranno e scenderanno in campo con l'atteggiamento giusto. Questo non vuol dire che vinceremo sicuramente, ma la squadra non sbaglierà di sicuro l'approccio».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova