Bortot, “la boxe ti rende bella” e pure campionessa europea

. Valchiria sul ring, donna di grande cuore nella vita dov’è impegnata in numerosi progetti in difesa della parità di genere, alcuni in collaborazione con il comune di Padova e con la regione Veneto.
Silvia Bortot, 35 anni, prima italiana campionessa d’Europa di pugilato nella categoria dei pesi superleggeri, divide la sua giornata tra Padova dove lavora come graphic designer, Treviso dove risiede e Verona dove si allena con il tecnico Luca Pedersoli della Boxing Fighters. Il 25 ottobre al Palaferroli di San Bonifacio (Verona) difenderà il titolo europeo conquistato in Francia battendo per ko tecnico Hèlene Marie Meron. È chiamata ad affrontare in 10 round la ventisettenne belga Djemilla Gontaruk.
IL SOCIALE
«Gli sport da combattimento mi hanno appassionato fin da ragazzina, la mia è una vita creativa tra le corde del ring: dalla thai-boxe al K1 per poi arrivare alla boxe, da un paio di stagioni professionistica», afferma la campionessa. «Ho fondato il “Cross-boxing”, sistema di allenamento altamente motivante con tecniche di boxe, esercizi a corpo libero e circuiti di alta intensità. Ho svolto molta attività nel sociale, utilizzando quello che mi riesce meglio: l’empatia e gli sport da combattimento. Ho collaborato a progetti contro la violenza di genere alla scoperta della propria identità, contro il bullismo, come risorsa contro i disturbi alimentari, in supporto alle donne con malattie oncologiche e con i bambini».
I PROGETTI
Silvia Bortot ha collaborato a numerose iniziative che coinvolgono la boxe nel sociale. Ne citiamo alcune. “Io non sono sola” in collaborazione con la società Padovaring e il comune di Padova, contro la violenza sulle donne. “Identità femminile e sport: donne e pugilato” presso il centro di Psicologia giuridica – Sessuologia Clinica – Psicoterapia di Padova. “Bullismo e violenza sulle donne, arti marziali e sport da combattimento” con l’assessore della regione Veneto Elena Donazzan e la Kombat League. “Kombatgroup Thailand Weightloss Cneter”, in collaborazione con un camp in Thailandia dove lavorano con ospiti con problemi di sovrappeso. Silvia Bortot ha fatto parte di uno staff di psicoterapeuti e atleti di sport da impatto nel progetto “Carpe Diem – Attraverso gli sport da combattimento, un percorso di consapevolezza emozionale per il personale docente”. Un’iniziativa che ha visto la partecipazione di 20 docenti dell’Istituto Cornaro di Jesolo.
LA CURIOSITà
Ha la passione per gli sport da combattimento e l’hobby dei tatuaggi: Silvia ne ha parecchi, soprattutto sulle braccia e sul dorso. In uno è scritto in francese “La boxe mi rende bella”. I primi che ha fatto sono giapponesi. Ha tatuato una donna con i guantoni, una rosa e un rasoio. “La rosa è simbolo della bellezza, il rasoio della vita vissuta sempre sul filo del rasoio”, spiega.
Il 25 ottobre il Veneto tiferà per lei: difenderà il titolo europeo a San Bonifacio (Verona). Il match sarà trasmesso in diretta tv su Rai Sport e in streaming sui canali della Fpi. —
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