Fondata da un barone, la società ha avuto 38 presidenti: un’unica donna
La prima partita, contro il Verona, si giocò su un campo di via Belzoni. Treves de’ Bonfili fu allenatore-giocatore, Alessandra Bianchi ora è Ad

Sono 38 i presidenti alternatisi, in 115 anni, al vertice del Calcio Padova.
Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico: Silvio Barbieri, Giuseppe (Bepi) Bergamin, Federico Bevilacqua, Alessandra Bianchi, Marino Boldrin, Roberto Bonetto, Daniele Boscolo Meneguolo; Augusto Calore, Francesco Camilotti, Carlo Carli (dirigente sportivo), Valentino Cesarin, Marcello Cestaro, Pietro Colombati; Giancarlo Dalla Grana; Guelfo Ferrari, Raimondo Flores d'Arcais; Sergio Giordani; Ferruccio Hellmann; Giovanni Lovato; Michele Maluta, Alberto Mazzocco, Giovanni Mazzucato, Giovanni Mingatti; Giambattista Pastorello, Francesco Peghin, Diego Penocchio, Ivo Antonino Pilotto, Bruno Pollazzi, Marino Puggina; Erminio Santiello, Lodovico Szathvary; Giorgio Treves de' Bonfili; Giuseppe Valenzini, Gino Vescovi, Eugenio Vianello, Cesare Viganò, Nicolò Voltan; Oliviero Zilio.
Tra di loro c'è la prima, e unica, donna ex numero uno del Biancoscudo, Alessandra Bianchi, oggi amministratore delegato e braccio destro del patron, il finanziere franco-armeno Joseph Oughourlian, che detiene il pacchetto di maggioranza delle azioni (68.25%).
IL BARONE TREVES DE' BONFILI E' lui il primo presidente, nonché allenatore-giocatore, dopo la decisione di costituire l'Associazione del Calcio Padova il 29 gennaio 1910. Studente universitario – si laureerà in ingegneria – organizza la prima partita ufficiale sul campo di via Belzoni, un'amichevole con il Verona, che finirà 0-0.
POLLAZZI E IL TERZO POSTO IN A Fra gli altri, il commendator Bruno Pollazzi segna un'epoca memorabile del calcio biancoscudato. È il presidente del prestigioso terzo posto nella Serie A 1957/58, con Nereo Rocco alla guida della squadra, ed è anche il presidente rimasto in carica più a lungo, ben 14 anni.
PILOTTO E PUGGINA Due personaggi agli antipodi, Ivo Antonino Pilotto e Marino Puggina. Il commerciante di carni tombolano inizia la sua avventura nel 1979/80, partendo dalla C/2, e porta il Padova in B grazie ad un grande allenatore, Bruno Giorgi. Chiude tuttavia male il suo percorso con l'illecito di Taranto, che costa la retrocessione in C. Il “casoìn” di Bovolenta, fondatore della catena Despar, è il grande artefice del ritorno in A dopo 32 anni grazie alla vittoria nello spareggio con il Cesena.
VIGANO', CESTARO E PENOCCHIO Sono tre presidenti a cavallo tra fine Secondo Millennio e inizio del Terzo coinvolti in una sciagurata serie di annate da dimenticare. Spiace soprattutto per l'imprenditore vicentino, consigliato male e troppo impulsivo nelle sue decisioni, che alla fine gli costarono una fortuna.
BERGAMIN, BONETTO E OUGHOURLIAN Il Padova tocca il punto più basso della sua storia nel luglio 2014: Diego Penocchio e Marcello Cestaro non trovano l'intesa sull'iscrizione alla Serie C e il Biancoscudo scompare dai radar del professionismo. Due industriali dell'Alta, Bepi Bergamin e Roberto Bonetto, fondano la Biancoscudati Padova, ripartendo dalla Serie D. In una sola stagione la società riguadagna il professionismo. Poi Bonetto diventa presidente e con Pierpaolo Bisoli in panchina conquista la Serie B. Andata e ritorno, però: si retrocede e da quel momento – è il giugno 2019 – il club passa nelle mani di Joseph Oughorlian. Questa è la sesta stagione di C sotto la sua gestione, la seconda dopo l'ingresso nella compagine societaria di Francesco Peghin, imprenditore padovano in grado di acquisire il 25% delle azioni, nominato nuovo presidente.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova