Calcio Padova, fumata grigia sull’aumento di capienza dell’Euganeo

Ancora in sospeso l’allargamento dei posti per i tifosi in vista della partita con la Clodiense, che potrebbe essere decisiva per la promozione in Serie B. Questore e sindaco Giordani a dialogo, ma l’accordo sembra molto lontano

Stefano Volpe
Il tifo organizzato biancoscudato è stato assente in questa stagione e lo sarà anche nell’ultima in casa all’Euganeo (Foto Piran)
Il tifo organizzato biancoscudato è stato assente in questa stagione e lo sarà anche nell’ultima in casa all’Euganeo (Foto Piran)

Una partita a scacchi che per il momento non vede nessun vincitore ma un perdente certo, i tifosi del Padova. La questione capienza dello stadio Euganeo non è ancora stata sbloccata e questo significa soltanto una cosa: i biglietti a disposizione per i padovani, per la partita decisiva di venerdì sera contro l’Union Clodiense, restano poco più di 5.500 e sono già andati esauriti domenica sera dopo la vittoria contro la Triestina. Gli appassionati rimasti all’asciutto sono migliaia e i posti liberi nell’impianto di viale Rocco non mancherebbero, ma per il momento non è arrivata nessuna deroga.

La decisione compete agli organi di sicurezza, che all’inizio di questa stagione hanno fissato a 7.250 la capienza dello stadio per le partite di calcio, dei quali 1.500 riservati agli ospiti. La situazione resta in fase di stallo e più passa il tempo più le possibilità che arrivi una deroga per aprire altri settori diminuiscono. Ieri c’è stato un contatto informale tra il Questore di Padova Marco Odorisio e il sindaco Sergio Giordani ma non si è arrivati a un punto di incontro.

La querelle ha origine dai disordini scoppiati il 19 marzo 2024 in occasione della finale d’andata di Coppa Italia tra Padova e Catania, dopo i quali il Questore ha chiesto di ampliare la sicurezza nel settore ospiti, con una serie di interventi strutturali che ancora non sono stati eseguiti del tutto. Ma la partita è più ampia e si gioca anche in ottica futura, visto che lo stadio Euganeo dovrà essere messo a norma in caso di promozione in Serie B del Padova. Tra luci a led, seggiolini e altre opere di ammodernamento, dovranno essere compiuti dei lavori a carico sia del Comune che della società biancoscudata. Ma anche su questo fronte non c’è ancora un accordo totale, tra le parti in causa, sulla spartizione dei lavori.

Anche per questo motivo il Padova, per ora, non si è voluto esprimere ufficialmente sulla vicenda, sebbene la società già da lunedì si sia mossa dietro le quinte per provare ad ottenere la deroga all’ampliamento della capienza per la prossima partita. Oggi ci saranno altri contatti tra le parti, ma è l’ultimo giorno utile per arrivare a una decisione, visto che la riunione del gruppo operativo di sicurezza, come di consueto, sarà domani.

E così lo stadio Euganeo resta un impianto maledetto. Non solo per i suoi cronici problemi strutturali e per il sentimento di repulsione che ha sempre suscitato nei tifosi del Padova, esausti di dover vivere le partite all’interno di un impianto freddo, scomodo e inadatto al calcio. Anche dal punto di vista sportivo l’Euganeo ha sempre rappresentato un tabù per la squadra.

Il Padova, infatti, non ha mai festeggiato un traguardo in casa da quando ha abbandonato l’Appiani nel 1994. Negli ultimi 30 anni sono arrivate quattro promozioni, tre delle quali centrate in trasferta: nel 2001 in Serie C2 a Bolzano, nel 2009 in Serie C1 a Busto Arsizio e nel 2015 in Serie D a Legnago. La quarta promozione, l’ultima in Serie B nel 2018, si è festeggiata in poltrona, dopo la sconfitta della Reggiana in posticipo. Venerdì, se il Padova dovesse vincere e il Vicenza non fare altrettanto, potrebbe rompersi almeno questo tabù.

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