Calcio Padova, tutta la gioia di Buonaiuto: «Voglio fare qualcosa di importante qui»
L’autore del gol vittoria con la Pergolettese è pronto per il rush finale: «Quando sono arrivato a febbraio non ero al meglio, bravi Andreoletti e lo staff a gestirmi: ora mi sento al top»

A prescindere da come andrà la stagione, una cosa sembra ormai certa: la società biancoscudata non ha sbagliato nemmeno il mercato di gennaio. Si era detto, unanimemente, che sarebbe servito soltanto un giocatore in grado di fare la differenza dalla metà campo in su e negli ultimi giorni utili è stato prelevato a titolo definitivo il fantasista Cristian Buonaiuto dalla Cremonese. Il tempo di recuperare una forma accettabile e al classe 1992 sono bastate appena due partite da titolare per prendere in mano la squadra.
Al di là dei numeri, notevoli di per sé (tre gol segnati, per una media di uno ogni 80 minuti giocati) Buonaiuto ha stupito per qualità delle giocate e personalità. Due doti che gli hanno permesso di firmare il pesantissimo gol del successo, in pieno recupero, contro la Pergolettese. Permettendogli anche di vivere un’emozione che difficilmente scorderà. «A livello di pathos, se devo ripensare alla mia carriera, un momento del genere lo colloco appena sotto a quello vissuto a Como quando conquistai la promozione in Serie A con la maglia della Cremonese – confessa il match winner –. Perché vincere in questo modo è speciale, al culmine di una partita in cui è successo di tutto e virtualmente ci siamo ritrovati anche secondi in classifica a meno uno del Vicenza. C’era il rischio di mollare e invece ci abbiamo creduto fino all’ultimo».
E non è solo un modo di dire. Dai piedi di Buonaiuto è partita e si è conclusa l’azione del gol che ha riportato il Padova a più quattro in vetta alla classifica. «Non volevo buttare la palla, quindi l’ho tenuta finché non ho trovato un passaggio pulito per provare l’ultimo traversone. L’ho data a Varas che è stato bravo ad avere pazienza e quando ho visto che stava rientrando verso il centro per metterla in area, ho pensato che la palla sarebbe passata e mi sono buttato dentro. È stato decisivo anche Kirwan che ha bloccato il difensore e io ho dovuto solo mettere il piede».
Il gol è stato solo l’apice di un intero lunedì sera vissuto al cardiopalma. «Se all’intervallo sapevamo del risultato del Vicenza, che ci spediva momentaneamente al secondo posto? Qualcuno sì, qualcun altro no. Poi, logicamente, quando giochi non ci pensi e nel secondo tempo abbiamo dato tutti il massimo. Siamo stati bravi ad avere pazienza nel giocare, cercando le soluzioni giuste. Tante squadre avrebbero buttato la palla in avanti senza costrutto. Noi abbiamo sempre tenuto la testa alta e non ci siamo fatti scoraggiare nemmeno dagli episodi avversi, come il doppio legno colpito dopo la mia punizione».

Dal punto di vista tattico la svolta è arrivata anche quando Andreoletti ha spostato Buonaiuto nel ruolo di trequartista dietro i due centravanti. È una soluzione percorribile anche per le prossime gare? «Negli ultimi anni ho ricoperto diversi ruoli, mezz’ala, esterno e anche trequartista. Quando sono arrivato la dirigenza e lo staff tecnico mi hanno chiesto proprio questo, di dare mano e riuscire ad essere un valore aggiunto. A febbraio non avevo ancora tanti minuti nelle gambe perché ero reduce da un infortunio, ma è stato bravo il mister, con i preparatori, a gestirmi bene nelle prime settimane senza rischiare ricadute. Ora sto bene e sono contento».
Ultima curiosità. Buonaiuto indossa la maglia 92. Il primo e unico giocatore del Padova a portare quel numero è stato un certo Stephan El Shaarawy. «Lo so, me l’hanno detto dopo che ho scelto di prendere questa maglia. Mi ha fatto piacere. Spero di riuscire, con tutta la squadra, a fare qualcosa di importante come ha fatto lui qui a Padova»
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