«Cara Giorgia, due dei miei tatuaggi sono per te, la sorellina che adoro» E Biraghi ringrazia anche... Pea

CITTADELLA. L’affetto per una sorella si può dimostrare in mille modi. Cristiano Biraghi ha deciso di farlo dedicando a Giorgia, che compirà 12 anni il 13 novembre, dei tatuaggi. Il terzino sinistro del Cittadella ne ha ben sei sparsi per il corpo, due dei quali sono rivolti alla sorella: «Dietro alla schiena ho tatuato un angelo con il nome Giorgia», rivela l’ex interista. «L’angelo serve a scacciare tutti i mali che potrebbero capitarle. Dietro al polpaccio ho un suo ritratto». Il rapporto tra Cristiano e Giorgia è davvero intenso: «Sono molto legato a lei. Domenica ha fatto la cresima e le ho regalato un cellulare nuovo. Sarà utile per sentirla di più».
Simboli. I tatuaggi fanno da contorno alla vita di Biraghi. Sul polpaccio sinistro compare un geko mahori portafortuna. Non potevano mancare anche i riferimenti calcistici: «Sulla coscia sinistra ho tatuato un pallone con il numero 34 e la data 31-7-2010. Sono il numero di maglia e la data del mio gol con l’Inter contro il Manchester». E per la fidanzata Jenesy? «Sul fianco destro ho le iniziali mia e della mia fidanzata con un cuoricino. L’ultimo tatuaggio è invece presente sul braccio destro. È un frase hindi, che vuol dire “L’uomo nell’arena”. Ecco, l’ho voluto perché nella vita, come nel calcio, quando sei nell’arena devi essere uomo».
Forma. Il 20enne terzino di Cernusco sul Naviglio è stato uno dei migliori in campo nella gara vinta sabato dal Cittadella contro la capolista Sassuolo. Biraghi ha dato tutto, tanto che è uscito con un affaticamento al flessore sinistro. Ieri si è sottoposto ad accertamenti che hanno dato fortunatamente esito negativo: «Ho fatto terapie in questi due giorni. Oggi tornerò ad allenarmi. Per sabato sarò disponibile. Sono contento delle mie prestazioni e ora ci vuole continuità e impegno sino a fine campionato. Devo restare con i piedi per terra e lavorare ogni giorno per migliorare». Manca solo il gol ad impreziosire il grande campionato di Biraghi: «Ci sono andato vicino a Bari, Livorno e sabato con il Sassuolo. Ci vuole però anche un po’ di fortuna. Arriverà anche la mia prima rete in serie B».
Pea. Se Biraghi è quello di adesso, il merito è anche di Fulvio Pea, attuale allenatore del Padova, che ha guidato il terzino nella Primavera nerazzurra: «È stato importantissimo. Mi ha fatto crescere umanamente. Mi ha trasmesso in due anni la filosofia del lavoro». E con Biraghi il Citta ha battuto l’ex squadra di Pea, il Sassuolo: «Abbiamo dimostrato che possiamo fare un grande campionato. Le qualità ci sono tutte. Ora ci aspetta a La Spezia una gara tosta. Abbiamo costretto alla prima sconfitta il Sassuolo, chissà che arrivi la prima vittoria in trasferta». Il giudice sportivo ha squalificato per un turno Pellizzer. Solo ammonizione con diffida per il tecnico Foscarini, espulso sabato.
Federico Franchin
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova