«Cartellino verde», la padovana Tigotà e gli arbitri italiani insieme per il fair play

Operazione storica: sponsorizzazione e progetto sociale

con le scuole e le squadre giovanili. Premiati i gesti più leali

Stefano Volpe

 Da questa stagione c’è un’eccellenza padovana che fa bella mostra di sé in tutti i campi di Serie A. E chi ama il calcio, ma anche solo chi ne offre uno sguardo distratto, non ha potuto fare a meno di notarlo nelle prime due giornate di campionato.

Per la prima volta nella storia le divise arbitrali presentano uno sponsor nel retro maglia e questo sponsor è Tigotà, marchio specializzato nella vendita di prodotti per l’igiene e la cura della persona che fa capo all’azienda padovana Gottardo Spa, punto di riferimento nazionale nel settore beauty e home care. E così tra una stretta di mano a inizio partita, un fischio contestato e le sempre più frequenti corse al monitor del Var, il brand Tigotà accompagnerà sogni e passioni di milioni di italiani da qui alla primavera inoltrata. Ma non solo.

L’accordo stretto tra Gottardo Spa, Aia e Figc, prevede la sponsorizzazione delle divise di tutti gli arbitri, anche quelli che dirigeranno le partite dilettantistiche e giovanili. La partnership si inserisce all’intero di un più ampio progetto sociale, attraverso il quale Tigotà vuole diffondere i valori del fair play alle nuove generazioni: «Stiamo lavorando già da qualche tempo a un progetto educativo che comincerà con l’inizio dell'anno scolastico», spiega Marco Scattolin, responsabile marketing operativo di Tigotà. «Abbiamo coinvolto 150 scuole di 8 province diverse sparse in tutta Italia (Padova compresa) per un totale di oltre 4.500 studenti e 470 docenti. Assieme a loro proporremo un percorso basato sulla valorizzazione del fair play in senso lato. Non solo quindi come pratica sportiva corretta, ma anche come modo di pensare e comportarsi nella vita di tutti i giorni. Attraverso laboratori e attività divertenti cercheremo di far emergere assieme agli studenti i valori del fair play. Proprio per questo abbiamo pensato agli arbitri come esempio di categoria chiamata a diffondere lo spirito di correttezza e lealtà. E sotto il nostro logo, sulle divise, campeggia anche il nuovo pay off: “play fair, feel good”. Ovvero: giocare pulito, sentirsi bene».

Lo sbarco nel mondo del calcio non sarà però limitato alla sponsorizzazione dei direttori di gara. Venerdì prossimo, infatti, verrà presentata un’iniziativa unica nel suo genere, rivolta a tutte le squadre e a tutti i calciatori italiani: «La nostra idea iniziale era quella del cartellino verde, in contrapposizione al giallo e al rosso. Un cartellino da mostrare a un giocatore per sottolineare un suo gesto positivo. Non potendo essere sventolato dall’arbitro abbiamo pensato di istituire un premio fair play, avvalendoci proprio dei referti arbitrali. Il premio è riservato soprattutto ai campionati giovanili, ma può coinvolgere durante l’anno anche i tornei dilettantistici di tutt’Italia. Ogni mese andremo a premiare un gesto di fair play o un comportamento virtuoso che sarà individuato grazie agli arbitri che lo segnaleranno nei loro referti e ad una “commissione” composta da esponenti Aia. Il premio consiste in 100mila euro di gift card Tigotà, e verrà assegnato con cadenza mensile durante l’intera stagione. L’obiettivo è sensibilizzare e coinvolgere gli atleti per aumentare i comportamenti “positivi” in campo e non solo. L’auspicio è che si inneschi quasi una sorta di “gara” al fair play, a chi compie il gesto più significativo». —

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