Ciro, la vergogna Offese alla madre

ROMA. Cori offensivi contro i napoletani e pesanti striscioni all'indirizzo della mamma di Ciro Esposito. In un Olimpico blindato e con il settore ospiti prima chiuso e poi aperto - alla fine vuoto - la partita della paura scorre senza incidenti. Ma festa vera non è stata, soprattutto per due scritte pesanti contro la mamma di Ciro Esposito. Le limitazioni alla trasferta per Roma-Napoli imposte ai sostenitori partenopei residenti in Campania, e lo scarso afflusso all'Olimpico da parte dei tifosi azzurri provenienti dalle altre parti d'Italia (nel settore ospiti dello stadio appositamente aperto per la sfida erano presenti non più di una trentina di persone che hanno mostrato la scritta “Ciro x sempre”), hanno contributo a evitare problemi di ordine pubblico. Mille agenti schierati, un presidio di sicurezza attorno al luogo dove fu ferito Ciro quel 3 maggio fuori dall'Olimpico, lo striscione in ricordo di Ciro esposto fuori e poi portato allo stadio: questo il palcoscenico dell'anticipo dell'Olimpico.
La Curva Sud, occupata dallo zoccolo duro della tifoseria romanista, non ha però perso l'occasione per offendere anche chi ha preferito non venire a Roma per restare in famiglia, ovvero la signora Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto in seguito agli scontri avvenuti nei pressi dello stadio prima della finale di Coppa Italia dello scorso anno tra Napoli e Fiorentina. "Che cosa triste... lucri sul funerale con libri e interviste!" il primo striscione esposto in curva, con un chiaro riferimento alla recente presentazione del libro “Ciro Vive”. Poco dopo è stata mostrata una seconda scritta, sempre dello stesso tenore: "C'è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità”.
A fare da sottofondo i soliti cori offensivi anti-napoletani (“Vesuvio lavali col fuoco”) che costeranno almeno una multa salata da parte del giudice sportivo alla società di Trigoria. «È ora di squalificare l'Olimpico», reclama da Napoli il legale della famiglia. «Prego perchè il cuore di queste persone possa cambiare. Non sanno cosa significa perdere un figlio e vedersi stravolta la vita»: lo ha detto invece la mamma di Ciro Esposito, Antonella Leardi, commentando gli striscioni esposti all'Olimpico, «Ho provato un dolore fortissimo», ha detto la mamma di Ciro, «Mi rivolgo ancora una volta ai tifosi non perchè ho da giustificarmi, perchè il libro è un messaggio d'amore che dovrebbero leggere tutti i tifosi di tutte le squadre, ma perchè i cuori di queste persone che non hanno sentimenti possano cambiare. Io andrò avanti per loro, perchè ci sia un calcio pulito, nonostante il dolore che mi hanno procurato continuerò ad andare avanti».
Anche il sindaco di Roma Ignazio Marino stigmatizza: «Mi resta un unico rammarico in questa bella giornata di sport: gli striscioni offensivi nei confronti della famiglia di Ciro Esposito e della città di Napoli sono gesti che condanno fermamente e dai quali sono sicuro la maggioranza dei tifosi giallorossi si dissocerà rapidamente».
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