Citta, Tombolato da onorare
CITTADELLA. Non sarà una partita come le altre, Cittadella-Spezia. Non solo per i preziosi punti in palio, ma perché cadrà a sessant'anni esatti di distanza dalla prematura morte di Pier Cesare Tombolato, alla cui memoria è intitolato lo stadio, inaugurato nel 1981. Una ricorrenza da onorare nel migliore dei modi. E allora vale la pena di ricordare chi era quel ragazzo, perché forse non tutti i tifosi che frequentano abitualmente l'impianto di via Gabrielli ne hanno sentito parlare.
Tombolato era il portiere dell'Olympia Cittadella 1947 (l'Us Cittadellese 1920 era l'altra squadra "rivale", sino alla storica fusione tessuta dal presidentissimo Angelo Gabrielli con la nascita dell'attuale As Cittadella nel 1973). Appena diciassettenne, era già titolare in Promozione. Morì a 18 anni, a causa di uno scontro durante la partita delle finali del campionato provinciale Juniores Padova-Olympia, il 3 marzo 1957 al campo Petron. Diverse realtà blasonate, fra cui il Milan, lo stavano seguendo. Non a caso a guardarlo, quel giorno, c'era anche il "paròn" Nereo Rocco, su segnalazione dell'allenatore delle giovanili biancoscudate Mariano Tensini. Tombolato, sebbene convocato in prima squadra, volle partecipare alle finali con i compagni della Juniores e alla fine del primo tempo in un fortuito contrasto di gioco rimediò una contusione all'addome. Accusò il colpo, ma giocò regolarmente anche la ripresa. Al rientro da Padova fu accompagnato all'ospedale di Cittadella dove fu ricoverato e operato: il primario Alberti gli diagnosticò la rottura del coledoco, con fuoriuscita della bile nell'intestino. Tombolato morì dopo 22 giorni di agonia, il 25 marzo 1957.
L'epitaffio con cui lo ricordarono dirigenti e giocatori ha il linguaggio aulico dell'epoca, ma dice molto: «Tradusse nello scatto fisico l'impetuoso ardire di uno spirito schietto e semplice; la sua bontà unita alla virtù del dare senza chiedere era squillo di gioia agli amici; piegato non vinto nell'audace difesa dei nostri colori dorme per noi più vivo dei vivi; giace la spoglia senz'ali ma l'anima vola». Il corteo funebre partì dal Patronato Pio X di Borgo Treviso arrivando al Duomo tra commosse ali di folla, come testimoniato dalle foto d'epoca. Nel 1962 gli venne dedicato il campo sportivo del Patronato Pio X e Il 22 agosto, grazie alle trattative tra il presidente Ugo Michelini (nonno di Mauro, attuale ad del Cittadella) e i due allenatori Amedeo Bressa e Nereo Rocco, nel frattempo approdato alla panchina del Milan, fu organizzata l'amichevole tra l'Olympia e il Milan tricolore, che scese dal ritiro di Asiago guidato da Cesare Maldini e Gianni Rivera. Quindi nel 1981 la intitolazione del nuovo stadio di Cittadella, che sostituì il vecchio "Nico D'Alvise" di Riva del Grappa (oggi piazzale Villa Rina). Il Centro Coordinamento Club Granata ha predisposto diverse iniziative. Domani alla chiesa dell'Ospedale gli sarà dedicata la messa delle 17.30, celebrata da don Giuseppe Campagnaro, amico d'infanzia di Tombolato. Sabato alle 11 ci sarà la visita al cimitero per un omaggio alla tomba, seguita dalla visita alla cappella di Angelo Gabrielli. All'incontro Cittadella-Spezia sarà invece ospite il fratello Italo Tombolato, a cui sarà consegnato il libro "Cittadella - Un secolo di calcio nella città murata" (Edizioni Biblos), che contiene un capitolo dedicato a Pier Cesare, curato da Giovanni Pan.
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