Cittadella in coda nella classifica degli stipendi A Parma i più pagati
Diego Zilio / CITTADELLA
E il Citta è sempre in coda. Anzi, in testa, perché questa è una di quelle classifiche che acquista più senso se viene letta al rovescio.
I dati, che la Gazzetta dello sport ha pubblicato con ampio risalto, sono quelli relativi al monte ingaggi delle società della Serie B, diramati ogni anno in questa fase della stagione. E, come puntualmente si riscontra, la società granata è quella che spende meno in assoluto: 2,6 i milioni stanziati dalla famiglia Gabrielli per gli stipendi, a cui aggiungere 553 mila euro relativi ai bonus (legati in genere a gol e presenze), per un totale di 3,1 milioni lordi. Meno di un decimo di quanto sborsa il club più spendaccione, il Parma, che versa nelle tasche dei suoi giocatori 32,5 milioni. Ai crociati appartiene anche il calciatore più famoso e pagato della categoria, Gigi Buffon, che si stima possa intascare più di 2 milioni (in pratica costa da solo quanto una ventina di tesserati del Citta). Ovviamente gli emiliani possono contare sul ricco paracadute successivo alla retrocessione dalla Serie A, che poi abbiano sin qui raccolto 3 punti in meno rispetto al Citta non c’entra nulla, perché qui si parla di soldi e di filosofie societarie agli antipodi. Al secondo posto, come prevedibile, si piazza il Monza di Berlusconi e Galliani, che sgancia 21,3 milioni in stipendi, con i 17 milioni del Benevento a completare il podio. Dal lato opposto, la società che più si avvicina a quella granata è il Cosenza che, costruito in poche settimane dopo il ripescaggio fra i cadetti, spende comunque 4,5 milioni. Già la terza società di questo podio rovesciato, il Perugia, arriva a doppiare gli uomini di Gorini, spendendo 6,4 milioni. Da segnalare, rimanendo sotto le mura, che il Cittadella ha abbassato ulteriormente il tetto salariale rispetto alle scorse stagioni: in quella precedente versava 2,88 milioni di quota fissa, a cui aggiungere 363 mila di “emolumenti variabili”, arrivando a 3,24 milioni. Segno, se mai ci fosse bisogno di ribadirlo, che la società non ha cambiato politica, continuando a puntare su talenti emergenti e giocatori da rilanciare, senza mai fare follie ma, ugualmente, riuscendo a veleggiare in zona playoff. Allargando la prospettiva sul piano generale, la crisi che ha colpito il calcio sembra non aver avuto troppe ripercussioni sul torneo cadetto: la parte fissa degli stipendi è infatti aumentata del 21% rispetto alla scorsa stagione, quella variabile del 26%, per un saldo complessivo pari a un +22%. Una tendenza opposta rispetto alla Serie A, che ha visto scendere lo stesso dato anche alla luce della partenza di molti campioni, da Ronaldo in giù. Il valore totale degli stipendi delle squadre di B, stagione 2021-22, ammonta a 221,4 milioni di euro lordi. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova