Coe nuovo presidente della Iaaf

L’ex campione olimpico di Mosca 1980 e Los Angeles 1984 ha battuto Bubka

Sebastian Coe è il nuovo presidente della Federazione internazionale di atletica leggera. Lo ha deciso a Pechino il 50º Congresso della Iaaf, che ha premiato il 58enne britannico, due volte olimpionico dei 1500 metri piani, a Mosca nel 1980 e a Los Angeles nel 1984, con 115 voti contro i 92 del suo rivale, l’ex astista ucraino Sergey Bubka. Coe, che è stato anche deputato alla Camera dei Comuni per il Partito Conservatore e che ha guidato il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Londra 2012, prende così il posto dell’82enne Lamine Diack, che lascia la massima carica della Iaaf dopo sedici anni.

«Sono profondamente onorato che il nostro sport abbia riposto la sua fiducia in me», ha detto Coe. «Non c’è nessun lavoro che voglio fare di più, nè con maggiore impegno».

«So che l’atletica in futuro crescerà e diventerà sempre più forte», ha osservato con fair play Bubka, eletto alla vice-presidenza, così come il qatariano Dahlan Al-Hamad e il camerunese Hamad Kalkala Malboun, rispettivamente presidenti delle confederazioni di Asia e Africa, ed il cubano Alberto Juantorena, vincitore di due medaglie d’oro ai Giochi Olimpici di Montrèal 1976 nei 400 e 800 metri. Coe, che eredita così la presidenza di una federazione in difficoltà per lo scandalo doping sollevato da «Sunday Times» e «ARD» entrerà in carica il 31 agosto, dopo la fine dei Mondiali che si disputeranno a Pechino.

En plein sfumato, invece, per i candidati italiani tra Council e Committee della Iaaf. Dei quattro in corsa non ce l’ha fatta solo Massimo Magnani, il Dt azzurro, che puntava alla conferma nella struttura del cross country. Fatale il secondo giro di voto, dopo che nel primo era risultato primo dei non eletti. Disco verde per Anna Riccardi, confermatissima nella quota donne del Council. L’Italia potrà vantare la sua presenza nel Consiglio di Sebastian Coe. Si è tradotto in un posto nel Comitato tecnico l’ampio credito internazionale guadagnato in questi anni da Luca Verrascina. Conferma alla guida del Comitato della marcia per Maurizio Damilano, l’oro olimpico di Mosca 1980.

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