Doppio successo per gli atleti sloveni La padovana Claudia Padoan seconda

Al traguardo dietro la Jesenko, terza la veneziana Bertolin. Polegato (7°) e Bianchin (8°) primi veneti fra gli uomini 
GUERRETTA AG.FOTOFILM TREVISO ARRIVO-PODI FEMMINE MEDIOFONDO PINARELLO, IN FOTO CIUFFINI CHIARA
GUERRETTA AG.FOTOFILM TREVISO ARRIVO-PODI FEMMINE MEDIOFONDO PINARELLO, IN FOTO CIUFFINI CHIARA

TREVISO. Nei grandi giri, spopolano Sud America e Slovenia. Al Giro Under 23, i colombiani dettano legge. Così non deve sorprendere, per quanto si tratti di amatori, se la Granfondo Pinarello numero 23 segua la tendenza ciclistica del momento. Sull’onda lunga dei Roglic e Polanc, si registrano i successi nel medio di Matej Lovse e nel lungo di Erika Jesenko. La Granfondo vede la piazza d’onore di Giovany Fredy Malaver, escarabajo di Bogotà. Un canovaccio interrotto dalle esultanze del fiorentino Federico Pozzetto sui 173,5 km (dislivello 2.500 metri), qui già a bersaglio nel 2017, e dell’aquilana Chiara Ciuffini sui 115 km (dislivello 1.000 metri). Ma a contare è anzitutto la festa, un serpentone di 3.200 dorsali impreziosito da volti noti quali il manager Alessandro Benetton e l’icona cestistica Paolo Vazzoler. Senza scordare i grandi “ex” Cristian Zorzi, Jury Chechi e Antonio Rossi. Una manifestazione dipanatasi sotto un caldo non esagerato e “controllata” come in piazza del Grano non capitava almeno da un lustro: Nado Italia e Ministero della Salute hanno effettuato controlli antidoping mirati e a campione. Sul piano tecnico, il lungo s’è rivelato assai selettivo (5h16’, il tempo del vincitore), rappresentando un efficace test in ottica Giro: l’organizzatore Fausto Pinarello, che nel 2020 tornerà alla consueta collocazione di metà luglio, ha voluto riproporre quest’anno le asperità degli esordi (Santa Maria della Vittoria, San Boldo e Nevegal con l’aggiunta delle scoperte recenti Ca’ del Poggio e Tombola), lanciando la sfida di una tappa rosa che nel 2021 - in coincidenza con la 25ª Granfondo, sull’esempio 2019 della Sportful di Feltre - ricalchi lo stesso tracciato. Prima di guardare al futuro, meglio tornare però all’attualità. Applaudendo Pozzetto, che con un assolo si libera del colombiano Malaver e riscatta il secondo posto dell’edizione precedente: «L’avevo persa per un soffio in volata. Stavolta non ho voluto grattacapi ed ho preso il largo». Il 29enne di Castelfiorentino - dove abita Alberto Bettiol, eroe del Fiandre 2019 - è alla quinta granfondo vinta in stagione: aveva già alzato le braccia a Loano, Strade Bianche, Ancona e La Spezia. Habitué a Treviso, il portacolori della Copparo - stampatore di mestiere, fino al 2013 era con la Continental Tirol - riceve un premio già prima del podio: il bacio della fidanzata Giulia. Il bello è che all’attacco tutto solo era andato inizialmente Malaver, poi c’era stato un primo ricongiungimento. Pozzetto, nessuna parentela con l’attore, aveva provato a scappare una prima volta a Sella di Fadalto. Decisivo è però l’allungo in Pontebbana. Il colombiano chiude a 1’40”, terzo il piacentino Luca Chiesa (settimo e primo trevigiano Giorgio Polegato). La prima delle donne, la graziosa Erika Jesenko, regala un altro show solitario. La padovana Claudia Padoan e la veneziana Odette Bertolin, seconda e terza, arrivano staccatissime. Erika, 23 anni, abita a Ziri, 50 km da Lubiana: studia all’università da nutrizionista e non ha nessuna intenzione di cercare un contratto da élite: «In Slovenia girano pochi soldi, il ciclismo è un hobby». Nel corto, il connazionale Lovse evade da un gruppo di 19 all’ultimo chilometro, mantenendo quel minimo margine - in pratica lo raggiungono sulla fettuccia - che gli permette di beffare Alessandro Motta e Salvatore Chiodo (ottavo Alessandro Bianchin). Curiosità: il 35enne di Celje, amico e già compagno di allenamenti di Roglic, è buyer Pinarello nel suo Paese. Per l’altra metà del cielo, Ciuffini completa la terza avventura solitaria di giornata: la 33enne di Paganica, località pesantemente colpita dal sisma 2009, ha salutato la concorrenza già sul Montello (il medio includeva pure Arfanta, Ca’ del Poggio e Tombola), rifilando al traguardo oltre 4’ all’aretina Michela Gorini e alla vicentina Alessia Bortoli. —

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