Gattamelata, tocca ai legali
La squadra è a pezzi, oggi la trattativa con la Triveneta tv

TIRARSI SU. Triveneta a pezzi
PADOVA.
L'anno nuovo per il Gattamelata comincia peggio ancora di come era terminato il 2010. Nell'anticipo di B dilettanti giocato mercoledì sera al Pala Arcobaleno di Fossò, la Mecart Cavriago ha surclassato Cagnin e compagni ben al di là di quanto reciti il risultato finale (57-77). E' perfino inutile prendersela con l'arbitro in gonnella Cristina Ardone, che ha azzeccato poco o nulla alimentando il nervosismo di una squadra, quella padovana, senza capo né coda. Il decimo stop in 14 incontri di campionato non lascia spazio ad alcuna recriminazione. Anziché innescare una reazione, la vertenza in atto con il network Triveneta Tv 7 sta trascinando il Gattamelata sempre più in basso. Anche l'allenatore Daniele
Rubini
non riesce a fornire una spiegazione valida. «Questa situazione ha sorpreso anche me - confessa il coach - non siamo riusciti a reagire, ma non mi spiego il motivo. Stiamo provando a modificare l'impostazione di gioco, ma le pedine cardine del quintetto non stanno più giocando come sanno». La fuga di Luca Castelluccia, in direzione Torre dè Passeri, ha sortito un contraccolpo tecnico e psicologico enorme. La sua partenza ha dato la sensazione al gruppo di un'imminente smobilitazione. Soprattutto agli altri elementi, che svolgono il cestista di professione, ovvero Adriano Pigato, Riccardo Serena e Davide Colombo. Probabilmente, i procuratori dei tre giocatori stanno già lavorando in cerca di una sistemazione. Ma cosa dovrebbe trattenere dei ragazzi che vivono grazie al basket in un club il cui futuro è incerto? «Ho chiesto al mio agente Massimo Minto di attendere - rivela
Pigato
- gioco da 9 anni e non ho mai cambiato maglia a stagione in corso. Tra il 15 e 20 gennaio, se l'affare con Triveneta prenderà una piega negativa, inizierò a muovermi anche se per ora non ho avuto alcuna richiesta. Mi piacerebbe finire il campionato a Padova centrando la salvezza. Vogliamo evitare però altre brutte figure già da domenica nel derby con la Texa Roncade». Nemmeno il general manager del Gattamelata Bobo
Bosello,
uomo di basket appassionato e navigato con un trascorso da allenatore, si capacita della brutta sconfitta. «Le polemiche hanno travolto la squadra - rileva Bosello -. Oggi gli avvocati si troveranno per discutere sulla controversia». Mercoledì a Fossò, gli operatori televisivi della Triveneta non erano presenti a filmare lo sfida contro Cavriago. «Non sono venuti - osserva Bosello - abbiamo dovuto arrangiarci con una nostra telecamera per registrare la partita». Nelle prossime settimane, il gm incontrerà la dirigenza della Phyto Pallavolo Padova per ridefinire l'utilizzo del Pala Fabris. Fino a domenica 23 gennaio, il palazzetto è già occupato da match di volley, eventi e manifestazioni targate Zed. «Insieme al gestore e all'assessore Zampieri - precisa Bosello - valuteremo quante partite e allenamenti fare al San Lazzaro. Nel frattempo, ci alleniamo a Fossò e alla palestra del, mentre il mercoledì mattina siamo al Pala San Lorenzo di Albignasego». Il ritorno al Pala Fabris potrebbe dipendere anche dalla corresponsione degli arretrati avanzati dal gruppo editoriale Tv 7. «Il rapporto con lo sponsor - chiosa Bosello - prevede venga coperta una certa cifra. Non si tratta di 200 mila euro che rappresentano il minimo per iscrizione al campionato e tesseramenti atleti. A questa somma, bisogna poi aggiungere le spese per la gestione di formazioni giovanili e prima squadra».
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