Germano ritrova la “sua” Pro Vercelli «Ho vissuto sette anni ricchi di emozioni»

Il terzino è consapevole che vivrà un pomeriggio speciale «Però conterà solo il campo e noi dobbiamo vincere» 
Stefano Volpe

Stefano Volpe / padova

Archiviata con grande soddisfazione la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, il Padova si è già rituffato in clima campionato. Domenica si torna all’Euganeo per affrontare la Pro Vercelli con l’obiettivo di ridurre ulteriormente il gap dal Sudtirol. Non sarà una sfida qualsiasi per Umberto Germano, una frase a volte fin troppo abusata ma non in questo caso. Il terzino ha passato una vita intera a Vercelli, ha giocato sette stagioni, vestito la fascia di capitano e conquistato una storica promozione in Serie B, fino alla decisione di cambiare vita e sposare nell’estate 2019 il progetto biancoscudato. «È la prima volta che me li trovo di fronte, mi farà piacere e anche un certo effetto. Forse sarà un effetto ancora più particolare al ritorno quando sarò al Piola», confessa Germano.

«Sette anni sono tanti in una carriera da calciatore, ho vissuto tante emozioni e avvertito l’affetto della gente che sento ancora. Ma domenica conterà solo il campo, noi abbiamo bisogno di vincere così come loro che stanno attraversando un momento difficile».

In effetti sembra quasi inspiegabile il crollo della Pro Vercelli, che per un mese ha tenuto lo stesso ritmo indiavolato del Padova. Dodici punti nelle prime quattro partite di campionato, otto nelle successive dieci. Cosa può essere successo?

«Succede a tutti di avere un calo, l’abbiamo attraversato anche noi sebbene non di queste proporzioni. Capitano quei momenti in cui perdi le misure in campo e ti devi ritrovare. C’è chi si rialza subito e chi invece fa più fatica. Ho letto che l’allenatore è stato messo in dubbio, ma mi hanno parlato molto bene di Scienza e credo che la squadra possa venirne fuori con lui. Di sicuro se sono in questa situazione qualche pecca ce l’avranno, ma chi ha l’acqua alla gola solitamente ci mette sempre qualcosa in più, per cui dovremo stare molto attenti».

Diciamolo sottovoce, visto come è iniziata questa stagione, però il Padova sembra stia ritrovando il vero Germano, o no?

«Purtroppo ho cominciato con il freno a mano tirato, con l’infortunio alla caviglia dopo due giorni di ritiro, una ricaduta quando stavo rientrando e il successivo problema muscolare al quadricipite. Non ho avuto mai continuità e ho faticato a riprendere i rimi di gioco ma adesso mi sento alla grande. Ho energia, sento le game forti e ho tanta voglia di giocare».

Insomma, ben venga il tour de force che vi attende da qui a Natale.

«Sono felice di giocare e abbiamo la rosa per affrontare tante partite ravvicinate. Si è visto anche in Coppa contro la Viterbese, la squadra è molto completa e non c’è differenza tra chi gioca e chi resta fuori».

A livello mentale state avvertendo l’ansia di dover rimontare?

«Quest’anno un po’ d’ansia nell’ambiente si sente, un pareggio viene accolto spesso come una sconfitta. Noi dovremo essere bravi a stare compatti e concentrati solo sull’obiettivo. Il Sudtirol sta andando forte ma è prematuro tirare le somme adesso, non dobbiamo perdere energie nel pensare alla classifica». —

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