Giugiaro, quando il design diventa un mito

I capolavori di Giorgetto Giugiaro sono diventati i protagonisti di una mostra al museo nazionale dell’automobile di Torino (aperta fino al 26 febbraio del 2017). Si tratta di concept car e auto di serie, ma anche documenti inediti, disegni, dipinti, fotografie.
Comprese le caricature disegnate alla scuola di Golia e i bozzetti acquerellati eseguiti per Nuccio Bertone prima che arrivassero i computer. Il tutto sotto il titolo di “Giugiaro e il suo percorso”, un racconto del genio creativo del Giorgetto nazionale, icona del Car Design. La rassegna, che ripercorre sessant'anni di lavoro del “designer del secolo”, è curata da tre personalità di spicco del mondo dell'Automotive: il giornalista Giosuè Boetto Cohen, lo storico dell’auto Giuliano Molineri e il direttore del Mauto Rodolfo Gaffino Rossi.
Una mostra straordinaria dove c’è veramente di tutto: auto da sogno accanto a geniali utilitarie. Solo qualche esempio: dalla Golf lanciata nel 1974 alla Ferrari GG50, passando per la Panda e l’Alfa Brera, la Maserati Ghibli e la berlina extralusso Bugatti, fino all’Alfa 2600 e la Brivido, concepita in Italdesign da Fabrizio Giugiaro, per concludere con la DeLorean, resa celebre dal film “Ritorno al futuro”. Un altro sorprendente elemento mitico per il grande designer di auto.
Dagli inediti bozzetti giovanili, dipinti a olio e caricature di personaggi famosi, agli anni da apprendista nel Centro Stile Fiat e i primi modelli del ventunenne Giugiaro per la carrozzeria Bertone.
Per arrivare all’impresa di Italdesign, fondata insieme con l’amico tecnologo Aldo Mantovani nel 1968 e sviluppata con il figlio Fabrizio, entrato in azienda nel 1990 fino ad assumere negli anni la responsabilità dell'Area Stile.
Giorgetto, primo progettista integrale dell’auto e ancora oggi punto di riferimento a livello globale nel settore. Sette lauree ad honorem, sei “Compasso d'Oro”, tre “Auto dell’Anno” e due “Volante d'Oro”: sono solamente alcuni dei riconoscimenti ricevuti nel corso di un’inarrestabile carriera che nel 1999 ha portato 120 giornalisti di tutto il mondo a definirlo il più importante Car Designer del Novecento, tutto questo senza contare le centinaia di realizzazioni nel campo dell’industrial, del product e del visual design.
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