Grecia shock, la Repubblica Ceca ringrazia

Sotto di due gol dopo appena 6’ gli ellenci poi sfiorano la rimonta fermata dall’arbitro
Di Michele Spiezia

C’è chi vuole metterli alla porta dell’Europa e pare ci sia anche chi provi a cacciarli dall’Europeo: in questi giorni non c’è solo la cancelliera Merkel a puntare il dito contro la Grecia. Destino, sfortuna ed arbitraggi sembrano giocare contro, accanirsi sulla formazione del portoghese Santos che alla vigilia aveva detto: «Il greco nelle avversità tira fuori il meglio di sè».

Aveva ragione. Mai darli per vinti i greci, anche sul prato dello stadio “Municipale” di Wroclaw, anche quando prendono due gol dopo sei - i primi - minuti della sfida, anche se dopo 23’ perdono per infortunio il portiere titolare Chalkias che allunga la lista, già pingue, di indisponibili (Papadopoulos, Papastathopoulos), anche se ancora una volta l’arbitro (il francese Lannoy, come lo spagnolo Carballo nella sfida giocata nell’esordio coi polacchi) annulla un gol regolare (nel primo tempo, colpo di testa di Fotakis) e ferma Samaras nella ripresa (lo svantaggio è già dimezzato) pronto a superare Cech.

Ecco, forse solo il portiere s’impietosisce davanti a tanto accanimento: così decide in avvio di ripresa di dare una speranza all’avversario, andando a farfalle su un cross innocuo che consente a Gekas di fare 1-2 e lottare per una rimonta che sarebbe clamorosa, ma pure meritata.

Subito in salita la sfida: la Repubblica Ceca parte a razzo, fa due gol dopo sei minuti (record in una manifestazione degli Europei) con i gol di Jiracek (inseguito anni fa dall’Udinese ed ora in Germania)e Pilar. Per venti minuti non c’è storia: gli uomini di Bilek stanno stretti e attenti, la scoppola con la Russia deve esser stata salutare visto che dietro spazzano all’istante e davanti si muovono con potenza, allargando il gioco sulle fasce e sfruttando la sapienza di Rosicky che con rapidi cambi di fronte manda gambe all’aria il tentativo di pressing ellenico.

Non sarà un caso che quando sfila in panchina, la Repubblica Ceca si spenga. La Grecia ci prova col cuore e coi cambi, la Repubblica Ceca arretra impaurita e rattrappita, fa catenaccio dopo aver sognato una goleada mentre Mitroglu, Salpingidis e Samaras provano a regalare il pari ed un momento di gioia ai connazionali che domenica torneranno alle urne per decidere chi dovrà governarli. Adesso sembrano fuori dall’Europeo ma attenzione a darli per vinti, almeno sul prato: hanno un punto ma proveranno a ribaltare destino e pronostico contro la Russia. Alla faccia della Merkel, e pure degli arbitri.

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