Hanno vinto i ragazzini, hanno perso gli ultras
Il derby Padova-Vicenza concluso 1-0, è stato il trionfo dello sport

Hanno vinto loro. Hanno vinto i ragazzini della tribuna ovest, hanno vinto i padovani che hanno acquistato il biglietto in tribuna Est e in quegli spazi solitamente occupati dal tifo più organizzato, quel settore che da inizio campionato era rimasto vuoto per la protesta degli ultras biancoscudati.
E hanno perso, invece, proprio loro: gli ultras, ostinati nella loro battaglia incomprensibile contro il calcio Padova, una società che oggi guida il suo campionato con cinque punti di vantaggio sulla corazzata Vicenza, costruita con un budget di quasi tre volte superiore.
All’Euganeo domenica hanno trionfato i ragazzini sorridenti e felici e urlanti, che hanno continuato a tifare la squadra con semplici cori, senza insultare nessuno.
“Chi non salta vicentino è”, lo sberleffo peggiore. Uno spettacolo. Ha vinto questo stadio stracolmo di nuovi padovani che si stanno avvicinando al calcio cittadino, che cominciano ad amarlo e non vogliono fare politica nel calcio, semplicemente perché non ha senso. Chi cerca protagonismo, di comandare senza motivo e di condizionare l’ambiente per ragioni ad oggi poco chiare, ha perso.
In questo derby ci siamo trovati di fronte a uno stadio che sembrava di una cittadina inglese, con un pubblico pulito, privo di mortaretti, di petardi o insulti. Un pubblico senza rabbia, felice e positivo.
Persino i tifosi vicentini, arrivati in gran numero con i loro cori e le loro bandiere a riempire la curva ospiti, hanno tentato inizialmente di lanciare i soliti cori offensivi, ma visto che non c’era risposta, si sono adeguati, comportandosi come ogni tifoseria dovrebbe fare quando assiste alla propria squadra in una gara in trasferta.
Quella di oggi è stata una giornata straordinaria per il pubblico, un’emozione che questo stadio, spesso criticato (anche dal sottoscritto) e considerato brutto, fatto male e poco invitante, però riesce a dare quando c’è una squadra così volenterosa, generosa e piena di amore per ciò che sta facendo.
Sembra strano dirlo quando si parla di calcio, ma è stato il trionfo dello sport.
Hanno perso gli ultras rimasti volutamente fuori, e anche quelli che poi chiedono incontri alla società e al Comune per chiarire non si sa bene che cosa.
Una società di calcio deve fare bene il suo lavoro, e una squadra deve saper svolgere al meglio il suo compito in campo. Quando anche i tifosi imparano a recitare bene il loro ruolo di supporto positivo e caloroso sugli spalti, allora i risultati arrivano. Sempre. Tempo per pensarci e ripensarci ce n’è. Nutriamo ancora una speranza.
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