Idea Honda, lo scooter ibrido a tre ruote

Al salone di Tokyo il prototipo Neowing, quasi un robot dal look futurista e prestazioni da moto
Di Marco Scafati
NEOWING
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Come accade ogni due anni, a fine mese è in calendario il salone dell’auto di Tokyo. La kermesse giapponese è probabilmente quella col più alto tasso di tecnologia, presente ma anche futuribile, al mondo. E se i costruttori tedeschi hanno tirato fuori i muscoli poco tempo fa a Francoforte, altrettanto si apprestano a fare quelli giapponesi al Tokyo Big Sight, sede della manifestazione.

Con un tocco di fantasia visionaria in più, forse, visto che ad esempio la Honda sta preparando diversi prototipi da far debuttare tra le mura amiche. Primo fra tutti il Neowing, avveniristico scooter ibrido a tre ruote dalle linee che definire complicate è un eufemismo: sembra quasi un Transformer, con tutte quelle superfici create per aggiunta di volumi come da tradizione nipponica, un mezzo pronto a trasformarsi da un momento all’altro in una specie di robot.

A un look futurista e aggressivo pare corrisponderanno contenuti altrettanto innovativi. Ancora non sono disponibili le specifiche tecniche, è troppo presto, ma già si sa che il Neowing avrà una trasmissione semiautomatica posizionata sulle ruote anteriori (soluzione inedita) e sarà spinto da tre motori: un quattro cilindri boxer a benzina per quanto riguarda l’unità a combustione interna, a cui verranno affiancati due propulsori elettrici. In questo modo, garantiscono gli ingegneri giapponesi, le performance saranno in linea con quelle di una moto “normale”.

Al di là di un futuro arrivo in commercio, probabile ma tutto da verificare, questo prototipo certifica una volta di più l’interesse delle principali aziende costruttrici verso le tre ruote, visto che dopo l’apripista Piaggo Mp3 e lo Yamaha Tricity è ora la casa dell’Ala a fare un passo in quella direzione. Abbinandogli una tecnologia che sempre più sta prendendo piede e che la Honda ha già sperimentato sulle auto, ovvero l’ibrido.

Ma siccome bisogna tenere aperte tutte le porte, meglio non lasciare indietro l’elettrico puro. In quest’ottica va letta l’altra proposta della casa giapponese: si chiama Ev-Cub Concept ed è in pratica l’erede a batteria del popolare (in Asia) ciclomotore prodotto dal 1958 ad oggi in 85 milioni di esemplari.

In futuro, dunque, sarà una scossa a spingere anche i grandi classici.

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