Il San Paolo interamente a Rebellato & C.

Il gruppo rileverà gratis le quote dell’ex presidente Barella. Via Masitto e Calderaro

PADOVA. Entro una quindicina di giorni il San Paolo Padova dovrebbe passare definitivamente nelle mani del gruppo di soci capitanato dal presidente Paolo Rebellato.

Un gruppo che ha gestito finora in comodato d'uso le quote societarie di proprietà di Antonio Barella (il 10% è, invece, di Davide Pracchi).

L'ex presidente dell’Albignasego, socio di minoranza della società che ha iniziato la sua attività dalla fusione tra l'Albignasego e il San Paolo, uscirà di fatto dal calcio. Lo farà, da quanto trapelato negli ultimi giorni, cedendo le sue quote gratuitamente al gruppo dirigenziale gialloblù. La società di via Canestrini presto sarà quindi completamente nelle mani di Paolo Rebellato, dei vice-presidenti Gabriele Favaro e Agostino Fanton e dei soci di minoranza Vanni Callegaro, Diego Cesarotto, Andrea Crippa, Marino Faggin, Luciano Giudice, Carmelo Lotta, Lucio Milani e Giuseppe Tramonti. Presidente onorario rimarrà Antonio Rinaldi, che per anni ha presieduto il vecchio San Paolo Calcio.

La società ripartirà per il quinto anno consecutivo dalla serie D con un nuovo assetto dopo i quattro anni di successi. Successi che hanno portato i padovani a conquistare due qualificazioni ai playoff, una salvezza miracolosa e domenica scorsa il quinto posto finale nel campionato di serie D.

Il nuovo corso sarà all'insegna del rinnovamento. Non ci saranno infatti più l'allenatore Cristiano Masitto, che ha annunciato il suo addio al club dopo sei mesi di ottimi risultati, e il responsabile del settore giovanile Mario Calderaro. Quest’ultimo, rimasto ormai l'unico superstite del vecchio Albignasego, lascia dopo aver portato la formazione degli Allievi Regionali sino alla finale per il titolo, persa sabato scorso contro il Montebelluna.

(f.fr.)

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