Il toto-allenatore Juventus i sogni sono Guardiola e Conte

TORINO. I sogni Guardiola e Conte, le solide opzioni Sarri e Inzaghi, l’incognita Pochettino. Il copione della corsa alla panchina della Juventus regala ogni giorno sorprese e poche certezze, tra trattative vere o presunte tali portate avanti dalla dirigenza bianconera per trovare il sostituto di Allegri. Se Guardiola era dato a un passo dalla società bianconera, notizia poi smentita da più parti, il protagonista delle indiscrezioni di ieri è Antonio Conte e il suo presunto incontro con Paratici.
Se il catalano Pep è la scelta che qualunque tifoso bianconero farebbe con la testa, quella dell’ex ct e allenatore della Juventus è la strada del cuore. I tifosi amano Conte e il tecnico salentino, che avrebbe firmato un pre-contratto con l’Inter ma che continua a tentennare per compiere l’ultimo passo, tornerebbe immediatamente in bianconero. Da superare, però, c’è il veto di Andrea Agnelli, ancora furioso per l’addio del 2014, in pieno ritiro, al punto da vanificare l’accordo verbale di massima che Conte aveva con Paratici e Nedved, stretto poco prima che deflagrasse la bomba Allegri.
Eppure qualcosa si muove, tra incontri e telefonate, proprio nella direzione dell’ex Chelsea, fresco di causa vinta con la società di Abramovic. Tanto più che strappare Guardiola agli sceicchi del Manchester City appare alquanto arduo: dallo stipendio di 23 milioni di euro alla necessità, in caso di arrivo del catalano, di rifondare la squadra adattandola al suo stile di gioco.
Se la tifoseria sogna, la dirigenza bianconera non può che ancorarsi alla concretezza, nel tentativo di trovare il più in fretta possibile il tecnico per la squadra campione d’Italia. I dubbi su Simone Inzaghi coinvolgono principalmente l’esperienza fin qui accumulata dal tecnico della Lazio, che però potrebbe ritrovare a Torino il serbo Milinkovic-Savic, oggetto del desiderio della Juventus. Non chiude la porta alla Juventus l’ex Napoli Maurizio Sarri, attualmente al Chelsea, rimandando a fine stagione ogni considerazione sul futuro: “Mi piace la Premier, voglio restare al Chelsea – ha spiegato il tecnico toscano – dopo la finale di Europa League parlerò col club per sapere se sono soddisfatti del mio lavoro”. Tanti sogni, alcune opzioni sul tavolo ma anche una certezza: il profilo ideale, per esperienza, qualità del gioco e carisma, è quello di Mauricio Pochettino. Dopo la finale di Champions League si potrà tentare l’assalto al tecnico ma soprattutto al Tottenham, che ha blindato Pochettino con una clausola da 30 milioni di euro.
Un’altra bandiera del calcio si ammaina. Dopo l’addio di Andrea Barzagli, tocca ad Emiliano Moretti, pure lui difensore ma sponda Torino, appendere le scarpette al chiodo. “È il momento giusto”, annuncia il giocatore dopo vent’anni di onorata carriera e 600 partite complessive. Accanto a lui il presidente Urbano Cairo e mister Walter Mazzarri, che hanno inutilmente cercato di fargli cambiare idea. E che non intendono comunque rinunciare alle sue qualità umane e professionali. Moretti, 38 anni il prossimo 11 giugno, inizierà a studiare da dirigente per restare nel club. Dopo sei stagioni in granata, durante le quali ha anche riconquistato la Nazionale frequentata da giovane, Moretti siederà dietro la scrivania. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova