Il Venezia punta in alto con Rogg amministratore

Il presidente Tacopina: «Ha grandi capacità, Abodi, Vladovich e Buffon mi hanno confermato la bontà della scelta». «Ci può portare a diventare un top club»
Foto Agenzia Candussi/ Cruccu/ Mestre/ Conferenza stampa: Andrea Rogg è il nuovo CEO del Venezia FC.
Foto Agenzia Candussi/ Cruccu/ Mestre/ Conferenza stampa: Andrea Rogg è il nuovo CEO del Venezia FC.
MESTRE. Il
curriculum
parla da solo: direttore generale della Fiorentina dal 1º novembre 2014 sino a fine maggio scorso e, in precedenza, amministratore delegato e direttore generale di Puma Italia, oltre ad incarichi dirigenziali ricoperti nei Gruppi Marcolin di Longarone e Luxottica di Agordo (Belluno). Adesso, legato da un contratto triennale al club neroverde, è il nuovo Ceo (Chief Executive Officer, di fatto amministratore delegato) del Venezia appena approdato in Serie B, dopo due promozioni consecutive (dalla D alla Lega Pro e da quest’ultima ai cadetti). Gran colpo quello messo a segno da Joe Tacopina, l’avvocato 51enne newyorchese che dall’ottobre 2015 ha deciso di puntare forte sulla società lagunare di calcio, per farne «un top club a livello italiano e non solo», come ha ribadito ieri, poco dopo essere atterrato al “Marco Polo”: il
patron
americano ha preso Andrea Rogg, 48enne manager piemontese (è nato ad Arona, provincia di Novara), per lanciare la sua “creatura” là dove ha fissato il punto d’arrivo, ovverosia la Serie A, creando una struttura all’altezza delle ambizioni e dell’obiettivo da raggiungere. E ha rivelato, Tacopina, di aver avuto conferma della bontà della scelta, fatta d’intesa con John Goldman (uno dei componenti del Cda), chiedendo referenze su Rogg a tre personaggi di alto livello del pallone di casa nostra: Andrea Abodi (ex presidente della Lega di B e adesso avviato ad insediarsi sulla poltrona di numero uno del Credito Sportivo), Mauro Vladovich (segretario generale della Nazionale e responsabile in seno alla Figc dei rapporti con Fifa e Uefa e con i club italiani e stranieri) e Gigi Buffon (capitano della Juventus e dell’Italia). «Tutt’e tre», ha rivelato il presidente, «mi hanno parlato di una persona straordinaria, di un manager di grandi capacità, ma soprattutto di un ottimo uomo».


Due forze speciali.
Attenzione, dunque, a quello che ha in mente il vulcanico Joe, deciso a bruciare le tappe nella scalata all’olimpo del pallone. Rogg, che sarà l’interfaccia del presidente, quando questi sarà lontano dall’Italia, nei rapporti con le istituzioni, le imprese, gli sponsor e i tifosi, oltrechè naturalmente con Perinetti, Inzaghi e la squadra, si è detto entusiasta della responsabilità («enorme», ha voluto puntualizzare) che va ad assumere. «Il programma che mi è stato sottoposto», ha esordito, «è tanto, tanto ambizioso». Il che, in concreto, significa? «Far crescere molto l’organizzazione della società, rispettando le competenze di ognuno». Sono due le «forze speciali» su cui contare: «Il club, inteso come l’insieme delle persone che ne fanno parte, e la città di Venezia, con il suo fascino e il suo richiamo turistico unico al mondo». Tradotto in soldoni: bisogna aumentare i ricavi e, mese dopo mese, il peso specifico a livello nazionale.


I Della Valle e l’avvocato.
Quasi tre anni di vita professionale trascorsi a Firenze non si scordano. Ma che cosa può accomunare i Della Valle, padroni della Viola, a Tacopina, che ha rivoluzionato il Venezia? «La passione. Chi investe nel calcio lo fa solo per passione e io non vedo grosse differenza tra i due fratelli e l’avvocato statunitense. I loro patrimoni, vorrei ricordarlo, sono stati costruiti fuori dal calcio, non con il calcio». E che ne pensa della diaspora fiorentina in corso? «Premesso che io mi sono separato da loro in modo indolore, dico che bisogna aspettare. Ci sono dei professionisti al lavoro, devono essere lasciati liberi di operare come meglio credono. Poi il tempo dirà se avranno avuto ragione o meno. Ma lasciamoli lavorare, appunto».


I rapporti.
È un argomento importante quello che riguarda il processo di crescita del Venezia: la prima cosa che Rogg ha voluto vedere, nei tre giorni in cui ha preso contatto con la nuova realtà, è il Taliercio, il centro sportivo dove si allena la squadra di Inzaghi. «C’è molto da fare», ha lasciato intendere, così come sul nuovo stadio - a sentire Tacopina - si va avanti ed entro la fine dell’estate il progetto potrebbe vedere la luce. Ma è sui rapporti con le istituzioni e con la città in senso lato che si deve procedere spediti. «Al di là della campagna abbonamenti, delle nuove maglie, del legame stretto da tenere con i collaboratori (il ds Perinetti su tutti,
ndr
), è il centro sportivo uno dei “nodi” da sciogliere in fretta» (
come riferiamo a parte
). Intanto si parte, con la squadra oggi al raduno (prima in Serie B). E con un manager di tale livello il Venezia può davvero pensare di andare lontano.


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