La pornostar: «I giocatori? Giovani con troppa libertà»

Lea di Leo
PADOVA.
«Le polemiche sui calciatori e le notti brave? La questione è che giocatori di adesso sono molto più scatenati dei loro colleghi con qualche anno in più sulle spalle. Quelli di adesso non hanno più freni inibitori».
Oh, mio Dio: anche Lea Di Leo si è messa a fare la morale...
«Macché morale (ride). Ma la differenza fra nuove leve di giocatori e vecchie si nota eccome. I ventenni normali di oggi sono già senza freni. Come potrebbero non esserlo i loro coetanei che in più giocano a calcio e sono famosi, e sono pieni di soldi? Ce ne sono alcuni che hanno gli ormoni a mille. E chi li tiene quelli...».
Lei vede i giocatori in giro per i locali del Veneto?
«Sì li vedo. Di tutte le età e di tutte le squadre. Anche di società che non sono del Veneto. Sono tutti sempre pronti a rimorchiare qualche ragazza facile. Ma non ci trovo nulla di male».
Lei: i tifosi del Padova, invece, hanno storto il naso vedendo foto di giocatori immortalati a qualche festa insieme a belle ragazze e bottiglie di alcolici...
«Ribadisco: non ci trovo nulli di male».
Ma lei quali preferisce: i nuovi o i vecchi?
«Diciamo i vecchi (ride). Una volta i giocatori erano più controllati dalle società. Avevano meno spazi di manovra (ride). E quindi erano meno assillanti. Ora invece sono sempre lì che ti cercano e ti chiedono di uscire».
E quanti sono?
«Eh, tanti».
E quando la chiamano?
«Spesso il sabato sera quando loro sono a casa. Mi chiamano all’899. Ma mi scrivono anche su Facebook. Ho più di tremila fan. E altri tremila in attesa di diventarlo. Una fatica... E fra loro ci sono tanti giocatori. Anche di serie A. Uno in particolare: mi chiama spesso. E’ uno famoso, molto famoso, ma non chiedetemi chi è perché non ve lo dirò mai».
La chiamano solo al sabato?
«No. Chiamano anche altri gli giorni. Chiedono sempre le stesse cose. Farebbero tutti pazzie pur di incontrarmi».
Quali sono i locali più frequentati dai giocatori di calcio in Veneto?
«Beh, molti li avete scritti anche oggi. L’Amami di Treviso, il Q di Padova. Il The Club di Desenzano. Ma anche l’Irish di Montebelluna e il Momà di Asolo».
Marca gioiosa...
«E non solo gioiosa».
E in provincia di Padova, ci sono locali?
«Sì. Ma adesso mi sfuggono i nomi. I giocatori, comunque, è più facile incontrarli in giro la domenica sera. Anche se ce ne sono nei locali il mercoledì e il venerdì».
Lei è uscita di recente con qualche calciatore?
«No. Sono troppo impegnata».
Cosa sta facendo?
«Ho ricominciato le trasmissioni con l’899. Eppoi ho girato una puntata di Scherzi a Parte con Martina Colombari?
Non dica...
«Sì. Credo che la serie andrà in onda fra qualche settimana dopo Paperissima. Ma non chiedetemi la trama: è troppo complicata».
Altro?
«Sì ho girato anche un film horror».
Oh, mamma, ha cambiato genere?
«No. Faccio quello che mi va. Horror o hard».
No, perché hard e giocatori sono stati i suoi cavalli di battaglia».
«Non rinnego nulla. E vado avanti».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
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