La rivincita della Polistil nell'era della Playstation

PADOVA. Nell’epoca delle Wii e delle Playstation, c’è chi guarda al passato e preferisce staccarsi dalla tv e calarsi nel ruolo di pilota, anche se in un mondo in miniatura. Stiamo parlando di chi ha un hobby che definire vintage è riduttivo, perché la tecnologia, anche in questo ambito, ha fatto passi da gigante. Stiamo parlando delle cosiddette “slot cars”: modellini di auto da corsa che si utilizzano su speciali piste elettriche.
Chi è stato bambino negli anni Settanta e Ottanta non può non ricordare le famose piste Polistil, che occupavano gran spazio nei salotti o garage di casa, e le cui auto, sfrecciando sulla pista, producevano un rumore inconfondibile. Un rombo di motore che ci porta indietro nel tempo: una vera “melodia”, per gli appassionati.
La stessa che Massimo Gioia, 48 anni, di Roncaglia, ha come suoneria del suo cellulare. Massimo è un vigile del fuoco, e nel suo tempo libero ama dedicarsi a questo gioco, che lo fa tornare un po’ bambino.
«Faccio con queste auto ciò che non posso fare nella realtà: il pilota di auto da corsa. Ho fatto il pilota di rally per due anni e da sempre, dal 1982 per la precisione, mi dedico a questo hobby. Che non significa solo guidare queste mini car: mi occupo anche della preparazione delle auto, che sono tutte riproduzioni di vere auto da corsa. E ci vuole molta pazienza e precisione: un giro di vite in più o in meno può fare la differenza in gara. Non è poi tanto diverso dalla preparazione che serve per le vere auto da corsa».
Già, perché se questo passatempo sembra una cosa d’altri tempi ed è “sport” di nicchia, è vero anche che le piste, le mini-auto e così il pulsante che serve per pilotarle, hanno subìto una grande evoluzione.
«Le auto ora possono essere d’alluminio o addirittura di carbonio. Si possono fare gare in diurna o notturna, modificando l’illuminazione attorno alla pista. È necessario poi fare attenzione all’ambiente dove si corre: se è troppo freddo, per esempio, non va bene, ne risente la tenuta delle auto in gara».
E di far gare c’è spesso l’occasione, sia a Padova che nel resto d’Italia e d’Europa. Esistono dei veri e propri club, che riuniscono gli appassionati del genere e che organizzano delle gare del tutto simili a quelle vere degli autodromi mondiali.
«Il top delle piste, in Italia, si trova fra Piemonte e Lombardia. E, a livello europeo, i più forti sono gli spagnoli», precisa Gioia.
Nella nostra città invece il punto di riferimento per le slot cars è Luigi Zuccato, titolare della Casa del Modellismo di via Buonarroti 41, all’Arcella. Luigi, oltre ad aver fatto della sua passione un vero e proprio mestiere, ha messo a disposizione degli amanti del genere una pista da quattro corsie di ben 36 metri, che ospita in un suo locale privato adiacente al negozio. Qui, il mercoledì sera, si può provare l’ebbrezza di far sfrecciare la propria auto o, in mancanza di mezzo proprio, di quelle preparate da Massimo, che passa molte delle sue ore libere in questo locale, dotato anche di computer che segna i tempi delle varie auto in pista.
«Ho aperto questo negozio 8 anni fa, sono un appassionato di aeromodellismo da 40 anni», racconta Luigi, 58 anni. «La pista invece è stata allestita da poco meno di un anno, e riunisce attorno a sé un bel gruppo di amici: ormai siamo in 20-25 persone, abbiamo un nostro sito internet (www.slotcarspadova.it) e una pagina Facebook; facciamo gare ogni due settimane. Anche mia moglie Lidia è coinvolta: oltre a collaborare con me in negozio, contribuisce alle serate sfornando torte per tutti. Insomma: si mangia, si beve, ci si diverte. Ed entro dicembre, visto il successo, ho intenzione di allungare la pista fino a 43 metri».
Questo hobby è anche accessibile alle tasche di tutti: con 100 euro circa si possono acquistare auto e pulsante. Luigi, mentre stiamo parlando, allunga un dito e pesca una cosa minuscola sulla pista: »Vede questo? È uno stemma dell’Alfa. È senz’altro caduto da un’auto durante l’ultima gara». All’occhio dell’esperto di slot cars non sfugge davvero nulla.
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