L’allievo di Freo Naichel Millas vince il titolo italiano Youth
CASCIA (Perugia). La Boxe Piovese va verso il triplete. Dopo il successo del pugile Luca Rigoldi che, in terra di Francia la scorsa settimana, ha conquistato il titolo di Campione d’Europa dei supergallo, ieri a Cascia un altro pugile della scuderia di Gino Freo, il diciassettenne Naichel Millas, ha vinto il titolo italiano Youth nella categoria dei 75 chilogrammi.
Il terzo successo in casa Piovese potrebbe arrivare già venerdì 30 dal superpiuma Devis Boschiero che all’Obihall di Firenze incontrerà per il titolo internazionale Wbc Silver il britannico Martin Joseph Ward.
Ma torniamo al titolo italiano di Naichel Millas. Per il ragazzo di Legnaro, che ormai da un paio d’anni veste la maglia azzurra, si tratta del quarto tricolore in carriera. Ieri sul ring del palasport di Cascia nella finale per la medaglia d’oro ha battuto l’abruzzese Luca Iovoli. Un avversario molto ostico che in semifinale aveva avuto la meglio del lombardo Matteo Carlioni. Il padovano, invece, nei quarti ha avuto la meglio per 5 a 0 del piemontese Emiliano Marotta e con lo stesso punteggio aveva liquidato in semifinale il ligure di colore Yohan Acosta. Millas com’era prevedibile ha messo sul ring, oltre ad una buona dose di tecnica, l’enorme potenza di cui dispone. Partito come favorito del torneo, nonostante la non brillante figura rimediata ai recenti Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires, dov’è stato battuto dal forte tailandese Jongioho, ha rispettato in pieno il pronostico.
«Se a Buenos Aires ci fossi stato io all’angolo del ragazzo le cose sarebbero andate diversamente», commenta il maestro Gino Freo che sente profumo di triplete. «A questi campionati Assoluti ha messo a frutto la sua superiorità tecnica. Non avevo dubbi sulla conquista della quarta maglia tricolore anche se un match storto o un verdetto storto può mandare tutto all’aria. Naichel è giovane, è campione europeo e campione italiano in carica, ha talento da vendere e se continua così può ambire a grandi traguardi». ––
Gianni Biasetto
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