«Lo scudetto del 2006 assegnato all'Inter non si può revocare»

NESSUNO LO TOCCHI. Sembra proprio che lo scudetto 2006 debba restare all’Inter
ROMA.
Lo scudetto del 2006 conquistato dall'Inter non è revocabile. E' quanto emerge dopo la riunione dei presidenti delle componenti federali, nella sede della Federcalcio, che hanno fatto una valutazione sul parere legale ricevuto dagli avvocati della Figc. Parere legale che specifica che lo scudetto dell'Inter del 2006 non può essere revocato in quanto non c'è mai stato un atto amministrativo che lo assegnasse ai nerazzurri e che, in assenza di tale delibera, il Consiglio Federale non può sostituirsi ad un organo di giustizia sportiva. Inevitabilmente la decisione non è piaciuta alla dirigenza della Juventus. «Qui non è in gioco l'onorabilità delle persone, che in taluni casi non sono in condizione di argomentare, qui è in gioco la credibilità del sistema». Andrea Agnelli, contattato telefonicamente negli Usa, commenta con amarezza quanto uscito dalla riunione con il presidente federale Giancarlo Abete. La posizione diffusa è quella di esprimere un parere di non competenza ma, ricorda Agnelli, «la Fiorentina e i suoi principali azionisti hanno correttamente sottolineato la disparità di trattamento subita da alcune società calcistiche nel 2006. Una disparità che rischia di perpetuarsi se le indiscrezioni di questi giorni dovessero essere confermate da Consiglio Federale di lunedì 18. Il dialogo tra gli attori principali del mondo del calcio è certamente auspicabile, ma le condizioni di parità tra questi soggetti devono ancora essere garantite, anzi ristabilite, dopo 5 anni di doppiopesismo».
Calcioscommesse.
Due ore di interrogatorio per l'attaccante del Chievo, Sergio Pellissier, ascoltato negli uffici della Procura Federale di via Po. Il calciatore gialloblù, tirato in ballo da Erodiani nell'inchiesta del calcioscommesse della Procura di Cremona, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, dileguandosi in macchina da un'uscita secondaria, proprio come aveva fatto il presidente del Chievo, Luca Campedelli, ascoltato lo scorso 4 luglio nella prima giornata degli interrogatori della Procura Federale.
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