Mandorlini ritorna nella “sua” Ravenna «Per il Padova dovrò superare le emozioni»

Il tecnico non si fa ingannare dalla classifica dei romagnoli  «Sarà dura, ma dovremo sempre comandare il gioco» 
BARSOTTI - FOTOPIRAN - PADOVA - PADOVA IMOLESE COPPA ITA.mandorlini
BARSOTTI - FOTOPIRAN - PADOVA - PADOVA IMOLESE COPPA ITA.mandorlini

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“Romagna mia”. Di sicuro l’avrebbero cantato i tifosi del Ravenna, se solo si potesse andare allo stadio. Di sicuro lo fischietta il tecnico Mandorlini ma anche un po’ tutta la squadra biancoscudata. “Romagna mia torna a portare fortuna”, visto che il Padova conta di spezzare la serie negativa in trasferta e tornare a cogliere una vittoria che manca proprio dall’ultimo viaggio in Romagna. Il 2 novembre il successo a Cesena lanciò i biancoscudati, prima di due sconfitte tra Perugia e Feralpi Salò che hanno impedito al Padova di fare il vuoto nel girone B. La formazione di Mandorlini è ancora in testa ma a pari merito con il Sudtirol e oggi pomeriggio a Ravenna non può permettersi passi falsi se non vuole essere scavalcata ancora:«Lo sappiamo e per questo ci siamo preparati bene», conferma il tecnico, «sarà dura, la classifica non deve ingannare. Ci sono tante squadre forti nel nostro girone, ogni domenica richiamo di andare in difficoltà e dovremo entrare in campo con il massimo rispetto dell’avversario. Il Ravenna farà di tutto per metterci i bastoni tra le ruote, conosco bene Colucci che è stato un mio giocatore a Bologna. Sarà dura ma siamo pronti a giocarcela».



Il Padova, a parte qualche acciacco, sta bene e per questo Mandorlini sembra intenzionato a confermare in blocco l’undici che ha sconfitto la Vis Pesaro domenica scorsa all’Euganeo. L’unico dubbio dovrebbe essere a centrocampo, visto che Saber venerdì non si è allenato per un fastidio muscolare mentre Halfredsson dopo dieci giorni di sedute differenziate è rientrato in gruppo ed è stato convocato: «Sono contento che Emil sia rientrato, ci consente di avere un’altra alternativa in mezzo al campo visto che Saber non sta molto bene. Ci sono ancora alcune situazioni precarie, per questo valuterò fino all’ultimo l’undici da far scendere in campo». In difesa Valentini è stato convocato ma è acciaccato, per questo dovrebbe essere confermato Pelagatti al fianco di Andelkovic, nonostante il recupero di Kresic che potrebbe andare in panchina. L’attacco non si tocca, visto che è reduce da cinque gol, è il migliore del campionato e di fronte si troverà la difesa più battuta del girone: «Ma non voglio guardare le statistiche che lasciano il tempo che trovano. Ho analizzato le caratteristiche e le qualità del Ravenna, una formazione che può metterci in difficoltà. Voglio vedere un Padova che faccia la partita con intensità e lotti su tutti i palloni».



La sfida di oggi rappresenterà anche il ritorno di Mandorlini da avversario per la prima volta nella città natale. Inevitabile che si apra il libro dei ricordi. «È la mia città, dove sono cresciuto come ragazzo e calciatore. Da giovane andai via a 15 anni per iniziare la mia carriera calcistica, mentre da allenatore ho cominciato da vice proprio a Ravenna. Sarà emozionante, ma credo di essere in grado di poter dominare le mie sensazioni. Peccato non ci sia il pubblico, tanti amici sarebbero venuti a vedere la sfida. Spero possa esserci mio figlio Davide con mio nipote, Andrea piccolo». Si emoziona Mandorlini quando parla del passato, ma non per nostalgia: «Non mi sento vecchio perché ho ancora una grande passione. Questo calcio vive sempre meno di passione, molti fanno gli allenatori solo perché devono o perché magari hanno vinto un Mondiale. Per quanto mi riguarda, invece, è un mestiere che ho sempre sentito dentro. Non si può fermare l’età ma nemmeno la passione. Sono orgoglioso di quanto fatto finora, spero di portare il Padova dove merita». —



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