Milan-Juve al curaro In tv Pellegatti lancia insulti a Conte

«E’ una testa di c... e un malato mentale» grida su Premium il giornalista-ultrà. Berlusconi: ci vuole la moviola in campo

MILANO

Veleni senza fine tra Milan e Juventus, dopo l’incandescente sfida di sabato sera conclusa sull’1-1 con polemiche e proteste per il gol negato a Muntari (palla dentro di mezzo metro, sarebbe stato il 2-0) seguita dall’annullamento di un gol regolare di Matri. A infiammare gli animi ci ha pensato Carlo Pellegatti, il giornalista-ultrà rossonero di Mediaset Premium che a fine gara, in diretta, ha dato in escandescenze: dopo aver inveito contro gli juventini - ripetendo una decina di volte «Sono senza vergogna» - ha insultato pesantemente il tecnico Antonio Conte: «Testa di cazzo, malato mentale». Reazioni indignate sul web dove i tifosi bianconeri hanno riversato ogni sorta di epiteti su Pellegatti: «Pensavo di non essere in onda», ha replicato quest’ultimo, senza però pronunciare una parola di scusa.

Contrariato ma decisamente più sereno Silvio Berlusconi, secondo il quale il campionato non è viziato da irregolarità e il suo Milan può ancora vincerlo «Perché ha la missione di essere più forte di invidia, sfortuna e ingiustizia»; il risultato della sfida con la Juve, quello sì «è stato falsato dall’errore arbitrale», secondo il patron rossonero che invoca la moviola per evitare altri casi come il gol-fantasma di Muntari non visto da Tagliavento e dai suoi assistenti. Un evento che ha cambiato il corso del big match, perché «Il Milan avrebbe avuto diritto a un risultato positivo: nonostante gli assenti, ha giocato un’ottima partita e sul 2-0 il seguito della gara sarebbe stato molto diverso». Assaporata la vittoria, il Milan è stato infine raggiunto sull’1-1 dalla Juve e, al termine della partita Berlusconi, a differenza del solito, non si è fermato a fare i complimenti agli avversari nel loro spogliatoio, altro segnale di come rapporti fra i due club non siano idilliaci. «Stavolta mi sono astenuto», ha spiegato l’ex presidente del Consiglio, che ha «spronato a continuare» i suoi giocatori e ha «fatto i complimenti» a Massimiliano Allegri, con cui ha cenato in compagnia fra gli altri di Emilio Fede. Su un punti Berlusconi non ha dubbi, serve la moviola in campo: «Da sempre sostengo questa direzione».

Bocche cucite in casa Juve, dove si sceglie il no comment. Ma ora, dopo i veleni, spetterà al giudice sportivo esaminare i molti risvolti controversi del match: il litigio tra Galliani e Conte nell’intervallo, il parapiglia tra giocatori al fischio finale e il colpo proibito (da prova tv) rifilato da Mexes a Borriello.

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