«Non mettete in croce Federico»

Cano difende il collega: «Salvezza anche grazie a lui»
ANDREA CANO. A Telenuovo
ANDREA CANO. A Telenuovo
 
PADOVA
. Ancora tre partite e Andrea Cano festeggerà le 150 presenze con la maglia del Padova. Un felice matrimonio, quello con il «Biancoscudo», che il numero uno biancoscudato ha ripercorso l'altra sera negli studi di Telenuovo, ospite di Biancoscudati channel.  «Aho, se non me mandano via io ce vorrei chiudere 'a carriera qua - ha raccontato con l'inconfondibile accento romanesco - Ringrazierò sempre Maurizio Pellegrino per aver pensato a me nell'estate del 2005. Gli telefonai per fargli i complimenti quando venne scelto per allenare il Padova e lui mi disse: "Qua cercano un portiere e io voglio te". La mia gioia fu grandissima». Da allora son passate cinque stagioni e mezza e una storica promozione in B che non ha fatto altro che aumentare un già infinito amore della piazza nei suoi confronti.  «Io credo che la gente mi voglia bene perché sono sempre rimasto coi piedi per terra. Ma quello che hai già fatto conta poco, è importante quello che devi ancora fare. E io spero che riusciamo a realizzare il sogno di andare in serie A». Il portiere romano ha parlato anche del suo rapporto con il compagno di reparto Federico Agliardi.  «Ci stimiamo tantissimo e mi dispiace che ultimamente Fede sia stato messo in croce per alcuni episodi. Io ritengo che sia un ottimo giocatore e che si farà trovare pronto quando il mister lo richiamerà in causa. La salvezza, l'anno scorso, è passata anche dalle sue mani». Proprio a questo proposito, ecco un simpatico aneddoto. «Siccome il prolungamento del mio contratto dipendeva dalla salvezza gli ho mandato un messaggio a fine gara ringraziandolo per aver contribuito!».  Parole sincere, quelle di SuperCano, seguite da un pensiero ancor più sensibile. «Ogni volta che scendiamo in campo i tifosi mi dedicano sempre un coro. A me fa un sacco piacere, ma credo che non sia stato facile per Agliardi entrare in questo tipo di situazione. E' stato bravo a comprenderla e a viverla nel modo giusto».

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