Ora le Paralimpiadi: la carica dei veneti, in gara 17 atleti

Subito dopo le Olimpiadi cominciano i giochi di sport disabili: l’idolo è Alex Zanardi, attesa per De Pellegrin e De Vidi

LONDRA. Cala il sipario sulle Olimpiadi, ladies and gentlemen, si accendono i riflettori sulle Paralimpiadi. Giusto il tempo di tirare il fiato e via, per una nuova immersione a cinque cerchi nella City. L’edizione dei Giochi rivolta agli atleti disabili, la quattordicesima dell’era moderna, la prima per la capitale britannica, è in calendario dal 29 agosto al 9 settembre.

Faraonici i numeri: 20 le discipline in gara, oltre 4.200 gli atleti provenienti da 147 nazioni di cui 47 africane, 28 americane, 42 asiatiche, 49 europee e otto oceaniche. Per alcune di esse, come San Marino e Solomon Islands, è la prima volta.

L’Italia schiererà un centinaio di atleti guidati dal portabandiera Oscar De Pellegrin, bellunese, alla sua sesta partecipazione olimpica. L’ultima della sua carriera di atleta che l’arciere veneto tenterà di chiudere in gran bellezza. Ben 20 i veneti che prenderanno parte alla “missione” londinese: 17 atleti e 3 tecnici in 8 discipline.

Dodici gli sport nei quali saranno impegnati complessivamente i rappresentanti in maglia azzurra: nuoto, ciclismo, tiro a segno, canottaggio, tiro con l’arco, vela, atletica leggera, equitazione, tennistavolo, scherma in carrozzina, pallacanestro in carrozzina, tennis in carrozzina. Tra gli atleti più attesi si segnalano altri due veneti: l’inossidabile Alvise De Vidi, un simbolo dello sport paralimpico italiano, e Alessandro Zanardi, pilota automobilistico e argento mondiale con la sua handbike a crono. E ancora, la trentaseienne cantante Annalisa Minetti, detentrice del record mondiale dei 1.500 metri, Assunta Legnante, record mondiale nel getto del peso, i campioni mondiali di ciclismo Andrea Tarlao e Michel Pittacolo, e la nuotatrice Cecilia Camellini.

«Il Veneto si è sempre distinto nelle paralimpiadi, sia per il numero di atleti qualificati, sia per le medaglie conquistate» sottolinea Claudio Carta, presidente del Comitato Italiano Paralimpico veneto, «il nostro atleta-simbolo è certamente Alvise De Vidi, che ha ricevuto il riconoscimento di atleta del secolo, unico disabile in una lista che annovera anche Dino Zoff, Agostino Abbagnale, Sara Simeoni, Nino Benvenuti, Domenico Fioravanti». Aggiunge Carta: «Il mio obiettivo è portare gli atleti al loro massimo livello, ma anche dimostrare agli altri che attraverso lo sport è possibile esprimere tutte le proprie capacità, attraverso un percorso di riabilitazione e socializzazione che solo la pratica sportiva può dare. Non dimentichiamo, in tempi di spending review, che un euro investito nello sport equivale a tre euro in meno da investire in sanità. L’attività fisica è salute e tiene lontane le persone da altre strade e sviluppa carattere forte e sano, impregnato di valori positivi».

Infine, un pensiero a Oscar Pistorius, primo disabile a gareggiare con i normodotati: «Ha fatto moltissimo per il movimento paralimpico: grazie alla sua storia, ha portato nelle case di tutti il mondo dello sport e della disabilità. Gli siamo riconoscenti, ed è quella la strada che dobbiamo continuare a percorrere, in modo da raggiungere un numero sempre maggiore di persone e consegnare loro un messaggio di speranza».

Lunedì della prossima settimana alle 11.45 a Padova a palazzo Moroni ci sarà la presentazione ufficiale degli atleti.

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