Il paradosso dello stadio Euganeo: ottimi risultati in campo, ma gli spalti sono desolati
Nonostante la stagione calcistica eccezionale del Padova, l'Euganeo vive una crisi di presenze, con un calo del 54% degli abbonati. Ecco le ragioni della protesta degli ultras contro le condizioni dell’impianto
L’unica macchia di una prima parte di stagione meravigliosa in casa Padova è rappresentata dalle scarsissime presenze per le gare casalinghe. Il 2024 è stato l’annus horribilis dello stadio Euganeo e il 2025 potrebbe continuare sulla stessa falsariga. Anche perché, tutti gli attori in gara (società, tifosi e Comune) sembrano essersi infilati in un vicolo cieco.
I dati
E dire che, l’anno solare 2024, era cominciato nel migliore dei modi dal punto di vista dell’affluenza allo stadio, visto che la prima partita contro il Mantova aveva portato 8157 spettatori all’Euganeo. Il ritorno dei quarti di finale playoff contro il Vicenza, lo scorso maggio, aveva permesso di raggiungere quota 8487 tifosi, che non bastarono per trascinare il Padova alla qualificazione.
Da lì in poi è cominciato l’abisso. Meno di un mese dopo gli ultras, seguiti a ruota da altri gruppi della tifoseria organizzata, hanno comunicato il boicottaggio per le partite casalinghe della stagione successiva, come forma di protesta contro le condizioni dello stadio e l’operato della società.
Uno sciopero che si è tradotto nei fatti in un calo del 54% degli abbonati rispetto alla stagione precedente (1.999 contro 2.264) e del 30% degli spettatori totali, confrontando il girone d’andata di questo torneo con l’intero campionato passato (2889 contro 4079). Una situazione che ovviamente stride ancora di più se rapportata all’andamento stupefacente della squadra, capace di dominare il girone e proporre anche un gioco appassionante.
Eppure, al netto della protesta della tifoseria organizzata, la città non riesce proprio a rispondere all’appello lanciato a gran voce da Andreoletti e dai suoi ragazzi.
L'apice di presenze in questa stagione lo si è fatto registrare contro il Vicenza (6.865 presenti) ma per il resto, soltanto contro la Triestina si è superata quota 3.000 spettatori. Dati bassi, bassissimi, considerato che la tendenza nazionale di presenze stadi è in aumento nel post Covid.
Uno sguardo al futuro
A far da contraltare alla desolazione dell’Euganeo, c’è la grande affluenza registrata in trasferta, dove i tifosi biancoscudati hanno esaurito il settore ospiti in metà delle occasioni (cinque su dieci) e soltanto a Vercelli, complice la scomodità dell’orario serale di venerdì, si sono presentati in meno di 300.
Certo, la piazza padovana sta perdendo una grande occasione per aumentare il proprio seguito visti gli straordinari risultati della squadra, ma è anche vero che la tifoseria ha sempre saputo rialzarsi dai propri picchi negativi.
Ventuno anni fa in Serie C il Padova chiuse la stagione con una media spettatori casalinga addirittura inferiore rispetto a quella attuale (2.834 presenti), senza nemmeno uno sciopero della tifoseria organizzata che sporcasse il dato. Meno di un decennio dopo, nelle stagioni migliori in Serie B, la media spettatori fu quasi il triplo. Ecco perché, sotto la cenere di un disamoramento, cova una brace che sarebbe pronta a divampare se ci fossero le condizioni giuste. Tuttavia, il futuro prossimo non sembra promettere bene.
La protesta degli ultras è destinata a continuare, anche perché il mirino si è spostato quasi esclusivamente sulle condizioni dello stadio Euganeo. Un impianto che rimarrà senza curva anche per l’intero 2025, visto che se tutto filerà liscio i lavori termineranno soltanto a inizio 2026. Non è escluso, quindi, che la protesta degli ultras possa durare anche per la prima parte della prossima stagione.
La società, dal canto suo, non può intervenire su un impianto comunale e ha già i suoi bei grattacapi da risolvere, tra i lavori di sistemazione del manto erboso dopo i concerti della prossima estate e l’adeguamento alle misure di sicurezza richieste dal questore. E così, tra una settimana partirà il girone di ritorno anche in viale Rocco, senza che il club abbia lanciato nuove promozioni né riaperto la campagna abbonamenti per provare a riportare un po' più di entusiasmo in uno stadio Euganeo sempre più freddo e grigio.
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