Padova, i trent’anni di Igor Radrezza Da bimbo all’Appiani a futuro capitano

Confermato un’altra stagione, sarà regista nel nuovo 3-5-2

Esordio in biancoscudato con Dal Canto, ora vuole la serie B

Stefano Volpe

Fatto trenta, aspettiamo la lode. Igor Radrezza compie oggi 30 anni, l’età in cui, così di dice, un calciatore raggiunge l’apice della maturità. Li festeggerà a casa, nel pieno delle vacanze, anche se sicuramente avrebbe voluto celebrarli in modo diverso, preparandosi a scendere in campo per quelle semifinali playoff alle quali il Padova aveva cominciato a credere dopo un finale di campionato in crescendo. Invece l’eliminazione è stata così precoce che forse la rabbia è già stata smaltita, facendo posto all’attesa per una nuova stagione. Quella, appunto, in cui si cercherà la lode.

LA CONFERMA. Prima dei bilanci è meglio partire da quello che riserverà il futuro. Con una certezza che sembra ormai assodata: Radrezza resterà al Padova anche la prossima stagione. E per come si era messa la sua seconda avventura all’ombra del Santo già questa è una vittoria. Igor ha ancora un anno di contratto, ma la sua conferma non dipende da questo. La seconda parte di stagione, nella quale ha preso in mano le redini del centrocampo, ha convinto sia la società che l’allenatore a puntare nuovamente su di lui. Anche perché i numeri sono totalmente dalla sua parte. Da quando il regista è entrato in pianta stabile nell’undici titolare, vale a dire dalla vittoria in casa del Novara in poi, il Padova ha collezionato 7 successi, 2 pareggi e una sola sconfitta. Una media da promozione diretta. Nelle precedenti 28 sfide, invece, la media era da metà classifica. Sarà ancora lui il regista del Padova, anche nel nuovo 3-5-2 che ha intenzione di ridisegnare mister Torrente. Molto probabilmente arriverà un ultimo mediano con il quale si giocherà il posto, ma rispetto all’estate scorsa, quando faticò ad adattarsi allo stile di Caneo, frenato anche da un guaio fisico che ne condizionò la forma, parte avvantaggiato. E non solo. L’addio del capitano Valentini potrebbe far salire il suo “status”, portandolo ad essere promosso vicecapitano alle spalle di Donnarumma. E visto che il portiere sarà squalificato per le prime due giornate, non sarebbe così improbabile vederlo esordire con la fascia al braccio nel prossimo campionato.

IL SOGNO. Si apre oggi la quarta decade di Igor con la maglia biancoscudata. La prima è quella del bambino, degli anni “zero”, di uno scricciolo che da Due Carrare viaggiava ogni giorno verso lo stadio Appiani. Aveva 8 anni. Un decennio dopo comincia la seconda era. Il 5 ottobre 2011 è il giorno dell’esordio assoluto tra i professionisti, lanciato da mister Dal Canto nel finale di partita in casa dell’Albinoleffe in Serie B. Il 16 novembre 2013, a 20 anni, debutta per la prima volta dall’inizio allo stadio Euganeo contro il Brescia. È il Padova di Mutti ma soprattutto di Penocchio e sappiamo che fine farà al termine della stagione. Radrezza, svincolato dal fallimento societario, riparte lontano dalla sua squadra del cuore e ci metterà otto anni a chiudere un cerchio e tornare a casa. L’estate scorsa corona un sogno talmente grande che per difenderlo resiste a trequarti di stagione passata in panchina e alla tentazione di lasciare a gennaio. Ottenendo la rivincita sul campo ma non la lode. A quella si inizierà a pensare tra un mesetto.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova