Peghin: «La mia dedica a chi ci ha attaccato e non credeva in noi»
Il presidente in mezzo al campo tra tifosi e giocatori ricorda i giorni più difficili: «Il Vicenza ci riprese, girava tutto male, poi la svolta». Ecco l’intervista a Francesco Peghin

Presidente Francesco Peghin, in tantissimi la salutano e la ringraziano. Sente grande riconoscenza da parte loro?
«Sono contento per la gioia che questa grande squadra è riuscita a dare a tutti i tifosi che hanno sofferto per tanti anni. Credo che questo risultato ripaghi di tutte le sofferenze degli ultimi anni».
Un campionato che ricorderà per cosa?
«Per la sfida contro il Vicenza. Fino all'ultimo con le montagne russe, è stata una cosa grandiosa e veramente magnifica».
È stata una stagione dispendiosa in termini di energia?
« Sì. Abbiamo sofferto veramente tantissimo negli ultimi due mesi e mezzo. Questa vittoria ripaga di tutto, di tante sofferenze, e per tutte le persone che non credevano in noi».
Intende dire che c’era chi non credeva nel progetto Padova?
«L'anno scorso in pochi credevano in questa squadra, si parlava di fallimento. E invee abbiamo battuto il Vicenza, una corazzata. Questa vittoria ripaga di tutte le persone che non credevano in noi, e non serve fare nomi. Parlavano di fallimento e invece questo gruppo si vedeva che era un gruppo magico. Ai nostri rivali del Vicenza va dato onore di essere stato un avversario incredibile fino alla fine. Vincere così è molto più bello. Questa gioia ripaga anche di tutti i detrattori che ci sono stati durante tutta la stagione».
Era fiducioso, sicuro che questa sarebbe stata la giornata definitiva?
« No, non ero assolutamente sicuro. Fino all'ultimo ho incrociato le dita perché tutto può succedere nello sport».
C'è grande entusiasmo tra i tifosi, vogliono una grande squadra e uno stadio nuovo.
«Adesso c'è entusiasmo. Il tema dello stadio è reale. Il calcio Padova si aspetta che l’Euganeo possa essere quello in cui giocare grandi partite. Questo non dipende da noi, speriamo che l'amministrazione comunale faccia quello che sarà importante fare».
Qual è stato il momento più difficile della stagione?
«Quando abbiamo cominciato a perdere quei 10 punti di vantaggio: sembrava che tutti gli episodi girassero con la sfortuna. Ma è stato proprio lì che questo gruppo ha dimostrato di essere quel bel gruppo vincente di ragazzi, amici che compatti che si era visto fin dall'anno scorso».
Essendo stato sempre in panchina, ha partecipato alla creazione di questo gruppo.
«C'è sempre stata compattezza, un'unione in questi ragazzi, e in tutta la dirigenza. Non ho mai trovato problemi, anche quando l'anno scorso le cose sono girate male alla fine del campionato. In quei momenti difficili dove tutti ci attaccavano c'è sempre stata compattezza tra la dirigenza perché sapevamo che stavamo facendo le scelte giuste. Alla fine di luglio dell'anno scorso si è rifinito quel gruppo ed è arrivato un grande mister che ha dato il colpo finale alla mentalità».
C'è una partita in particolare in cui ha capito che quest'anno ce la potevate fare?
« Ci ho sempre sperato dopo le ultime partite del girone d'andata, ma sono uomo di sport, per cui sa che può succedere di tutto. Forse dopo Trieste ho cominciato a crederci veramente. Perchè a Trieste le stelle sono girate. Un'altra volta. Quello che è successo a Trieste mi ha dato una speranza in più nel credere che potesse andare in porto la promozione».
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