Quelle gomme colorate. E con il microchip

di Marco Scafati
Brutti, sgonfi e neri? Macché. Gli pneumatici del futuro saranno colorati, magari in tinta con la carrozzeria, non avranno pressione e non si bucheranno.
O magari sapranno raccontarci tutto di loro, qualunque cosa succeda. Fantascienza? Ricerca, piuttosto. Quella che ha permesso alla Bridgestone (ma in passato anche a Michelin, Goodyear e Yokohama), per esempio, di presentare al recente salone di Tokyo il prototipo di una gomma che non necessita assolutamente di camera d’aria all’interno per funzionare.
Perché il sostegno viene da speciali raggi realizzati in resina termoplastica e materiali compositi, flessibili e resistenti quanto basta per sostenere una vettura.
In realtà, allo stato attuale, queste coperture sono solo prototipi con una portata massima di 150 chilogrammi ciascuna, dunque buoni per piccoli veicoli di servizio o minicar elettriche ma non ancora per veicoli un po’ più pesanti.
Ma gli ingegneri giapponesi li hanno realizzati, e qui sta la differenza rispetto a proposte simili, pensando a un futuro di produzione in serie: dunque anche gli attuali limiti dovranno essere superati, se all’orizzonte si profila l’ipotesi commercializzazione. Che tuttavia, par di capire, non sarà questione di poco tempo.
Anche se l’idea di avere delle gomme che non si bucano e non calano di pressione fa venire l’acquolina in bocca, se non altro per quanto riguarda la sicurezza: pneumatici sgonfi significano meno aderenza, e forature improvvise possono provocare sbandate fatali. Da non sottovalutare, poi, il fatto che saranno in materiali riciclabili al 100 per cento
Da un futuro remoto senz’aria a uno prossimo ma comunque high-tech, il passo è breve.
Perché La Goodyear introdurrà per la prima volta nella sua gamma europea “truck”, ossia destinata al trasporto industriale, un microchip in grado di verificare le condizioni degli pneumatici: dalla pressione allo stato di usura, ogni parametro verrà registrato e reso disponibile per l’utente.
Certamente si tratta di una tecnologia che sarà man mano estesa anche ad alcune tipologie di coperture per le auto di tutti i giorni. Anche se i tempi ancora non si conoscono.
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