Schwazer e quei ciclisti “chez” Ferrari

MOGLIANO. C’è anche il nome del corridore moglianese Enrico Franzoi, ciclocrossista provetto e non solo, nell’incartamento dell’inchiesta padovana contro il doping nel ciclismo che sembra arrivata alla fase decisiva e finale. E l’inchiesta di Padova potrebbe anche dire una parola determinante sull’ammissione o meno, tra le squadre del World Tour, per ora sospesa, della squadra di Nibali e Aru, l’Astana diretta da Alexander Vinokourov.
Ma torniamo a Franzoi: la novità è una testimonianza contro di lui che viene dall’interrogatorio del marciatore Alex Schwazer, svoltosi il 20 novembre scorso, in cui il campione altoatesino fa i nomi di ciclisti che figurano degli appunti del medico Michele Ferrari, sospeso e inibito dall’esercizio della professione nello sport dopo il caso Armstrong. Ferrari è risultato essere il consulente dello stesso Schwazer prima che questi fosse "pizzicato" con il doping (uso di eritropoietina).
Schwazer, tra l’altro, durante la sua testimonianza ai giudici racconta che Ferrari un giorno ricevette, in uno dei loro appuntamenti il ciclista Enrico Franzoi, pluricampione italiano di ciclocross e iridato Under 23 nel 2003. Il corridore veneto ora potrebbe rispondere di «frequentazione di un medico inibito per il sistema sportivo». Ma questa è solo una parte “locale” della questione, che ha riflessi nazionali e internazionali.
L’ inchiesta di Padova - svela la Gazzetta dello Sport - sarebbe in dirittura d’arrivo, con relativo elenco di rinvii a giudizio. Le confessioni rese da Alex Schwazer ("collaborativo e credibile", così lo definisce la procura sportiva) riguardano i frequentatori del dottor Michele Ferrari, inibito a vita dal Coni e dall’Usada, l’agenzia antidoping Usa, dopo il caso Armstrong.
«Durante il raduno alle Canarie, quattro anni orsono - ha spiegato il marciatore - un giorno Ferrari, prima di andare via, mi ricevette in camera per misurarmi il peso. Ricordo che in quell’occasione c’era un foglio scritto a penna da Ferrari sul quale c’erano i nomi di Garzelli, Francesco Masciarelli, Bertagnolli e il mio, con accanto il rispettivo peso. Vidi personalmente Garzelli, Francesco Masciarelli e Bertagnolli in albergo in quei giorni».
Stefano Garzelli, che due anni fa ha smesso di correre, è un nome molto noto. Per aver vinto il Giro e anche per essere diventato, nel frattempo, commentatore tecnico della Rai
Anche Leonardo Bertagnolli, trentino di Fondo Sarnonico, pur non essendo davvero stato una stella di prima grandezza, è comunque noto al pubblico soprattutto per il periodo in cui è stato luogotenente di Simoni e Cunego. Anch’egli ha smesso di correre. E anch’egli, autoaccusatosi di doping, avrebbe collaborato con la procura padovana. Francesco Masciarelli, dopo essere stato uno dei giovani italiani più promettenti, ha smesso, dovendo avere a che fare anche con un tumore benigno all’ipofisi. Annotazione tutt’altro che a margine, il processo di Padova potrebbe investire anche Alexander Vinokourov, boss della squadra pro Astana che con Nibali ha vinto il Tour 2014 e con Aru s’è classificata terza allo scorso Giro: "Vino" e numerosi compagni di squadra avrebbero fatto parte del gruppo di atleti "seguiti" da Michele Ferrari e la documentazione sul general manager farebbe parte del fascicolo Uci che sarà esaminato prima del 10 dicembre, quando ci sarà una decisione definitiva sull’assegnazione o meno della licenza World Tour alla squadra kazaka.
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