Serena ha fatto meglio di Mutti e Marcolin

PADOVA. C'è un allenatore che ha appena condotto la sua squadra ad una retrocessione dolorosa e, per certi versi, vergognosa. Di sicuro assolutamente inaspettata ad inizio stagione. Eppure viene acclamato dal suo pubblico. Nonostante sia arrivato da meno di sei mesi e non abbia fatto a tempo a regalare neppure mezza gioia ad una tifoseria depressa. L'avventura di Michele Serena è destinata a restare unica nella storia del Padova. Una piazza che ha sempre avuto un rapporto strano con i tecnici, spesso conflittuale, di sicuro controverso. Ma raramente si era visto tanto affetto nei confronti di un mister, a conti fatti, perdente. Anche se alla fine è riuscito a trasmettere qualcosa di positivo che la gente ha apprezzato sino in fondo.
Le cifre. Per spiegare questo rapporto i numeri non bastano, ma possono essere molto utili. Michele Serena, infatti, è stato il migliore allenatore di questa disgraziata stagione. Con la vittoria sull'Avellino ha toccato la quota personale di 23 punti, ottenuti da quando ha preso in mano le redini della squadra. Una media di 1,15 a partita, compreso il recupero della seconda giornata contro il Carpi, pareggiato 1-1 dopo l'interruzione di fine agosto. Una tabella di marcia superiore a quella di Bortolo Mutti (fermatosi a quota 1,06) e di Dario Marcolin, quest'ultimo capace di ottenere un solo punto in sei gare ed esonerato dopo la sconfitta di Modena. Insomma, pur non avendo centrato l'obiettivo, il mestrino è riuscito quantomeno a tenere in vita sino alla penultima giornata la speranza di non sprofondare in Lega Pro. E l'ha fatto rivitalizzando un attacco che fino all'inizio del girone di ritorno era praticamente a terra, non arrivando nemmeno a segnare un gol a partita. La pericolosità del Padova è aumentata, ma la coperta si è dimostrata troppo corta, viste le 30 reti subìte, che rappresentano comunque una cifra inferiore rispetto a quelle del girone d'andata, ma sono risultate sempre troppe per sperare di salvarsi. Avessero tenuto sempre la media-punti con la quale ha viaggiato Serena, i biancoscudati si sarebbero salvati senza nemmeno passare per i playout, ma questo non fa che aumentare i rimpianti.
Quale futuro? “Serena sotto la curva” cantavano gli ultras a fine partita, mentre l'Aicb, attraverso il proprio giornale, lo inseriva tra i “non colpevoli” per la retrocessione. Un segnale chiaro e una richiesta al tecnico di provare a restare pure in Lega Pro. Serena non l'ha detto apertamente, ma l'ha fatto capire: in caso di proposta di rinnovo, resterebbe a Padova anche in terza serie. Ma la riconferma, al momento, sembra molto lontana. Nonostante il rapporto “leale” (come l'ha definito lo stesso Serena) avuto con Penocchio, il presidente non sarebbe rimasto troppo soddisfatto del suo lavoro. Il tutto a prescindere dai rapporti praticamente pessimi tra lo stesso Serena e i Valentini, padre e figlio. La prossima settimana patron e mister dovrebbero sentirsi, ma se lo scenario non dovesse mutare sensibilmente, lo faranno per dirsi addio.
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