«Siamo sfruttate. C’è chi si arricchisce sulla nostra fatica»

L'ex campionessa italiana Giada Borgato, 25 anni, di Legnaro, non ne può più: «Basta, prendiamo acqua e vento e neppure ci pagano lo stipendio»
Giada Borgato
Giada Borgato

LEGNARO Giada Borgato ha detto stop. Ad appena 25 anni la portacolori padovana del team Estado de Mexico-Faren ha scelto di appendere la bicicletta al chiodo. Troppe delusioni, nell’ultimo difficile biennio, hanno pesato sulla decisione di lasciare le due ruote. L’addio ufficiale lo ha dato la stessa atleta di Legnaro con una lettera aperta: «Dopo 19 bellissimi anni, ho deciso di portare a termine la mia carriera sportiva. Lascio con la massima serenità, convinta di trovare nuovi stimoli al di fuori del ciclismo, sport che ho amato da quando sono nata e che mi ha dato grandi opportunità come quelle di poter girare il mondo, conoscere persone e usi diversi, crescere facendo dei sacrifici che chi non è sportivo non comprende».

A trasmetterle la passione per la bici è stato papà Aldo, ex ciclista dilettante, che per primo la instradò alle gare tra le file del Csi Rubano, con cui conquistò un titolo italiano Esordienti, il secondo posto nel Campionato nazionale Allieve e la Coppa Rosa in Valsugana. Giada tornò proprio in Valsugana nel 2012, da professionista, per laurearsi campionessa italiana su strada nella prova in linea con la maglia della Diadora-Pasta Zara.

«A 18 anni sono entrata a far parte della massima categoria femminile», racconta. «L’anno in cui ho vinto il Campionato italiano mi hanno investito e speravo di partecipare al Mondiale, ma il Ct non mi convocò. L’anno successivo, sebbene fossi campionessa italiana in carica, è insorto qualche problema con la Diadora-Pasta Zara, ma non mi sembrava corretto lasciare il team. Quest’anno, invece, ho ricevuto solo 4 stipendi su 10 mensilità dall’Estado de Mexico. Dopo due anni così, ho perso tutte le motivazioni. E a 25 anni mi chiedo quale futuro mi aspetti. Tante ragazze firmano contratti da ridere: prendiamo acqua e vento, mentre c’è gente alle nostre spalle che si arricchisce. Ritirarmi è stata una scelta sofferta, ma mi mancano gli stimoli giusti per competere ad alti livelli. Una buona dose di colpe ce l’ha chi in questi due anni mi ha fatto passare la voglia di correre».

Giada Borgato
Giada Borgato

Con il suo annuncio-shock Giada ha approfittato, però, per lanciare un messaggio d’incoraggiamento all’intero pianeta del pedale rosa: «Voglio dire alle più giovani di sfruttare al massimo e continuare il lavoro di promozione che con fatica noi ragazze del gruppo abbiamo iniziato a fare in questi ultimi anni e grazie al quale il ciclismo femminile sta avendo sempre più credibilità e visibilità. Finalmente iniziano a vedersi i primi risultati con la nascita di nuove importanti corse».
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