Sogno San Marino, la nazionale vince dopo vent’anni: primo trionfo ufficiale della storia
Esattamente come nel 2004, la vittima è il Liechtenstein. Questa vittoria ha però un sapore speciale: è la prima in una competizione ufficiale, la Uefa Nations League. Segna un quasi debuttante, Nicko Sensoli

La prima, per la storia. In 38 anni non c’era mai riuscita, ma nell’umida serata settembrina all’ombra del Titano la nazionale di San Marino scrive la storia: contro il Liechtenstein arriva il primo storico trionfo in una competizione ufficiale, nella Uefa Nations League. Ecco, ora lo si può dire: San Marino rimarrà pure la nazionale più “debole” del mondo – fa quasi specie scriverlo, in una serata del genere, eppure la truppa allenata da Roberto Cevoli è ultima nel ranking Fifa, 210° posto, dietro ad Anguilla e Isole Vergini – ma da oggi l’epiteto “la squadra che non vince mai” dovrà sparire dal lessico dei giornalisti sportivi. Quasi centoquaranta partite dopo, è così bello scrollarsi il peso di dosso.
Agnello sacrificale per un evento che rimarrà nella memoria della Serenissima Repubblica è il Liechtenstein, 199° al mondo per la Fifa. Sì, ancora lui, vent’anni dopo. I nazionali biancazzurri erano già riusciti nel 2004 a portare a casa una vittoria, proprio contro gli uomini del Principato, ma era un’amichevole e insomma, dopo vent’anni il calcio è davvero cambiato e c’era bisogno di un’iniezione di fiducia.
Vent’anni fa l’eroe fu Andy Selva, il bomber storico del San Marino (28 aprile 2004, 1-0, sempre all’Olimpico di Serravalle); nella nuova gloriosa serata è invece Nicko Sensoli il mattatore, 19 anni, freschissimo di maglia della nazionale. Aveva debuttato appena quattro mesi fa, nell’amichevole persa 3-1 contro il Saint Kitts e Nevis. Il gol arriva al 52’, un quasi pallonetto che apre i cuori del San Marino Stadium colmo in ogni ordine e grado. La sofferenza, giovedì sera, non è mancata: gli avversari erano pure passati in vantaggio, ma il Var ha graziato la squadra di casa.
Proprio il nuovo corso di mister Roberto Cevoli, alla guida di San Marino da pochi mesi, aveva fatto ben sperare per la rinnovata stagione calcistica sanmarinese. I segnali non erano mancati, d’altra parte: il pareggio portato a casa a maggio in una delle due amichevoli con Saint Kitts e Nevis, il crescere costante delle nazionali giovanili, persino le squadre di club che avanzano in Europa (la Fiorita aveva superato un turno in Conference League e la Virtus aveva fatto remare il Tallinn con un pareggio). E poi c’era nell’aria da mesi questa ghiottissima occasione con il Liechtenstein, che in San Marino ha la sua bestia nera: vuoi per questa debacle, vuoi per quella di vent’anni fa, vuoi ancora per il pareggio concesso quattro anni sempre in Nations, primo punto in una competizione ufficiale per l’equipe sanmarinese.
Ah, piccola nota per gli amanti delle statistiche: non bastasse la festa per i primi tre punti ufficiali, nelle ultime ore dalla Fifa è arrivata un’altra suggestiva notizia. La nazionale Eritrea, vista la perdurante inattività, perde la sua posizione nel ranking Fifa e diventa fanalino di coda, ufficialmente “non classificata”. San Marino è un po’ meno ultimo, così.
In un calcio in cui il professionismo rasenta l’eccesso, il giovedì sera miracoloso del San Marino è una bella storia che vale molto più di tre punti.
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