Sterchele: «Vicenza, ti batteremo»
L'ex bandiera biancorossa sarà il preparatore dei portieri di Dal Canto

GIORGIO STERCHELE. Il preparatore quando era portiere del Vicenza
PADOVA
. Un presidente vicentino, un allenatore ex biancorosso che ha casa a Dueville, ci mancava solo una bandiera del Lanerossi come preparatore portieri. Giorgio Sterchele, per gli amici Gino, è l'ultimo rinforzo dello staff tecnico di Dal Canto. Prende il posto di Turci, con il quale condivide un curriculum quasi ventennale passato a difendere i pali tra serie A e B. Niente male, se non fosse appunto per una carriera che parla di 14 stagioni e 285 presenze dall'altra parte del Bacchiglione. Ma il passato è passato: «E' vero sono stato una bandiera del Vicenza - spiega Sterchele - ho iniziato e finito lì la carriera, ma con parte della società e dell'ambiente mi sono lasciato male. Dopo tutto quello che ho dato credevo di meritare un altro trattamento. Adesso mi è capitata quest'occasione unica e dovessimo vincere il derby non avrò problemi ad esultare come ha fatto Dal Canto. Anzi lo farò ancora con più gioia». Come entusiasmo di inizio avventura non è male. «Ho sempre voluto fare l'allenatore dei portieri, aspettavo solo un'occasione come questa. Verrei anche a piedi da Schio ogni giorno per giocarmi questa chance. Dal Canto per me è come un fratello, ci conosciamo da quasi vent'anni e condividiamo tanti aspetti della vita fuori dal campo, oltre a una stessa visione calcistica. Ha dimostrato di avere grandi doti come allenatore e si merita questa panchina prestigiosa».
E' alla sua prima esperienza in questo ruolo. Come intenderà affrontarla?
«Da quando ho smesso ho studiato tanti preparatori dei portieri. Sfrutterò la mia esperienza da giocatore, il ruolo del numero uno non è cambiato molto nel corso degli anni. E' la scuola italiana che ha perso qualche colpo, ma qui bisogna ripartire dal settore giovanile».
Conosce i suoi prossimi allievi?
«Due bravi portieri, Cano lo seguivo fin dalla C, mentre con Agliardi ci ho anche giocato contro».
La società sembra stia pensando in grande: obiettivo serie A.
«Foschi è un ottimo direttore sportivo e se l'idea è quella di migliorare la scorsa stagione il traguardo è uno solo. Io mi impegnerò al massimo sperando di essere all'altezza del ruolo».
Lei è anche un compaesano di Cestaro, conosce il presidente?
«Mio padre lo conosceva personalmente, io no. A Schio è molto apprezzato, soprattutto per quel che ha fatto nel basket. Ma per quel che ho avuto modo di capire, a Padova è ancor più amato. Appassionato e ambizioso».
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