TENNIS a cura di Ermes Brugnaro

Oggigiorno con i materiali tennistici acquistati online sono venuti a mancare parecchi negozi. Gli incordatori sono in via d’estinzione, perché c’erano i negozianti che vendevano le racchette e davano il servizio corde. Ora questa funzione viene svolta dai circoli di tennis, ma non sempre sono all’altezza delle aspettative. C’è chi richiede una consulenza sul tipo di corda, tensione, caratteristiche tecniche della stessa, ma non sempre il tennista è soddisfatto. Redj Giacomini è uno dei massimi esperti patavini el settore e ricopre l’incarico nei tornei internazionali, in particolare quello di Roma. «Lo stringer è un ruolo non facile, in quanto le varianti sono innumerevoli, dai materiali alla tensione, e sviluppano ulteriori possibilità a seconda di chi gioca. Gli stringer vivono nell’ombra, ma sono indispensabili anche per le star del tennis mondiale. In questi anni le tensioni delle corde si sono notevolmente abbassate e le stesse vengono utilizzate in montaggio ibrido, cioè verticale budello o multifilamento ed orizzontale monofilamento. La motivazione di questa scelta va nella direzione di mantenere il braccio del tennista sempre meno affaticato. Infatti i giocatori di club (quarta e terza categoria) non danno importanza alla scelta delle corde, trovandosi poi spesso alle prese con l’epicondilite». Sfatiamo allora un mito. È vero che i telai dei campioni sono truccati ? «Bella domanda. Quelli che ripongo sul piatto per incordare, toccandoli con mano, sembrano di serie, ma poi da come sparano in campo risultano bazooka». Allora bravura dei tennisti o anche merito vostro? «Un fattore misto, cioè un ottimo giocatore ha alle spalle un ottimo incordatore, anche perché se l’attrezzo non è tirato come vuole il vip, noi siamo scomunicati...».

A Padova quanti siete? «A parte il sottoscritto, Millo Cosmo ed Alessandro Guerra. Gli stringer padovani tra i migliori d’Italia? Beh, sia al Foro Italico che in altri tornei siamo molto richiesti».