Un grande Padova nel derby il Venezia si arrende ai più forti

Decide un colpo di testa di Ravanelli, gol annullato a Capello. Dominio dei biancoscudati, nessun pericolo per Merelli
PRANDI - FOTOPIRAN - PADOVA - PADOVA VENEZIA PRIMO TEMPO GOL 1-0 RAVANELLI
PRANDI - FOTOPIRAN - PADOVA - PADOVA VENEZIA PRIMO TEMPO GOL 1-0 RAVANELLI



Guardi il cielo e sembra il giorno del giudizio. Si chiude con tuoni e secchiate di pioggia. Per i lampi ci pensa Luca Clemenza, che illumina la serata del Padova e abbaglia un timido Venezia. Risultato finale 1-0 per i biancoscudati, 1-0 forse anche stretto per una squadra che, superati dieci minuti di impasse nel primo tempo, ha sempre comandato la partita. Tre punti limpidi, legittimati da un finale di prima frazione arrembante, nel quale il Venezia è finito a terra e non si è più rialzato. Gol-partita (40’) di Ravanelli, la zuccata giusta, tanto per offrire al Venezia l’attenuante del gol su palla inattiva, ma la verità è che il Padova ha giocato meglio e il Venezia molle non ha trovato la forza di fare un tiro in porta. Bel dilemma dare il voto a Merelli. Bisoli presenta un 3-4-1-2, Clemenza al centro dietro le punte è fonte d’ispirazione soprattutto per Bonazzoli, che lotta come un gladiatore ma non trova il gol. Coppia ravvicinata, quasi a uomo, Cappelletti-Pinato, va anche detto che le difese - da questa e da quella parte - si presentano compatte, abili a chiudere le strade che portano all’area. Padova concepito più per andar dentro in verticale, e quando l’operazione non riesce, ecco quei tre-quattro cross da brivido per i veneziani: su uno nasce il gol, sugli altri il Venezia si limita a vedersela brutta.

Riflettori sul Padova: bene i tre centrali, centrocampo che regge ritmi alti per un’ora abbondante, Bonazzoli meglio di Capello nel cercare gloria e poi la qualità di Clemenza a dare la scossa. In un campionato in cui per prima cosa si deve annullare l’avversario, avere un uomo che inventa il “numero” può essere molto importante.

Per il Venezia, più che il riflettore basta una lampadina: atteggiamento sbagliato nel primo tempo, poche idee, poca rabbia, se poi nel secondo tempo stai perdendo e non fai un tiro in porta significa che qualcosa non va. Vecchi lo ha capito benissimo, e se durante la partita le prova tutte, finendo addirittura con quattro attaccanti, sa anche che dovrà lavorare ancora parecchio per inserire Citro nel coro e magari convincere Tacopina a prendere un attaccante con le unghie che graffiano. Vero che la difesa regge finchè può, ma si fa infilare negli spioventi dai lati, anche qui ci sarà lavoro da fare in settimana.

La cronaca di un sabato di gioia per i padovani si snoda nelle sortite di Bonazzoli, il rimpianto di due-tre contropiede non finalizzati, la capacità di recuperare i palloni a centrocampo, dove spesso Bisoli ha creato, con i movimenti dei suoi, la superiorità numerica. Venezia da rivedere, okay, dopo due partite non esistono promossi e bocciati, ma perdere un derby senza scusanti non è mai bello. L’arbitro? Annulla un gol di Capello per fallo di mani, conclusione presa oltre la linea da Lezzerini. e vede bene. Tra i migliori in campo, anche senza Var. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova