Una polsiera vibrante per fare tirare anche gli schermidori sordi

PADOVA. Il braccialetto vibrante avvisa dell’arrivo di una stoccata rendendo la scherma accessibile anche ai sordi. Una piccola invenzione, anzi per il momento solo un prototipo, che potrà essere sviluppata anche al di fuori della scherma, nella vita di tutti i giorni, per chi non può sentire o vedere. È la polsiera segnastoccata messa a punto dai laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’università in collaborazione con la Comini Scherma: Stefano Delle Monache e Federico Avanzini del Sound and Music Computing Group ci hanno messo competenze tecniche e inventiva, i ragazzi della Comini l’hanno testata sul campo in modo da poterne valutare tutte le potenzialità. La polsiera si attiva in concomitanza di una stoccata, quando normalmente si mette in funzione un segnale sonoro. Grazie a questo prototipo di scherma senza barriere presentato ieri a palazzo Moroni potranno gareggiare anche gli atleti sordi.
«Siamo ancora in fase di ricerca ma in futuro sarebbe bello trovare finanziamenti per realizzare il prodotto» spiega Delle Monache, «che può avere anche altri usi visto che funziona con un sistema wireless. Ad esempio comunicare a distanza attraverso le vibrazioni della polsiera».
Soddisfatto il presidente della Comini Scherma, Antonio De Danieli che festeggia anche l’apertura di una nuova sede per la società. Sarà realizzata a Brusegana al piano superiore del nuovo punto vendita Alì. Settecento metri quadrati di struttura che andranno a sostituire l’attuale ex chiesetta usata per gli allenamenti. Un bel passo in avanti per una delle società storiche padovane che nei decenni hanno costruito tantissimi campioni.
Valentina Voi
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