Vigor Bovolenta, oggi l’autopsia

E forse già domani a Contarina i funerali dell’ex azzurro di volley
Un momento dei soccorsi a Vigor Bovolenta morto durante la partita che stava disputando con la sua Volley Forlì contro la Lube a Macerata. ANSA/PER GENTILE CONCESSIONE DE - IL RESTO DEL CARLINO - EDITORIAL USE ONLY
Un momento dei soccorsi a Vigor Bovolenta morto durante la partita che stava disputando con la sua Volley Forlì contro la Lube a Macerata. ANSA/PER GENTILE CONCESSIONE DE - IL RESTO DEL CARLINO - EDITORIAL USE ONLY

L’autopsia stamattina nell’ obitorio dell’ospedale di Macerata, i funerali probabilmente domani o giovedì a Taglio di Po, nel Rodigino, la sua terra d’origine, accanto al fratello morto di leucemia nel ’90. Il mondo della pallavolo continua a interrogarsi sulla morte di Vigor Bovolenta, l’ex azzurro trentasettenne (era nato il 30 maggio 1974 a Contarina) stroncato da un malore nella notte tra sabato e domenica, dopo essersi accasciato sul parquet durante la partita di B2 tra la sua Volley Forlì e la Lube Macerata. Anni fa il campione aveva avuto un soffio al cuore, ma l’abilitazione alla pratica sportiva - sulla base degli esiti dei costanti accertamenti sanitari - non era mai stata interrotta. Gian Paolo Montali, suo tecnico in azzurro e poi a Roma nella stagione 1998-99, ricorda che Vigor «aveva una conformazione del torace particolare, e per questo, soprattutto negli allenamenti di preparazione fisica, veniva monitorato con l’holter», l’elettrocardiogramma di 24 ore. Ora, come causa del decesso, si ipotizza un’aritmia improvvisa o un infarto. Ma se i motivi della morte sono ancora da chiarire nell’ autopsia disposta per le 9 dal pm Claudio Rastrelli (che ha deciso, pure a Forlì dove Bovolenta era tesserato e a Ravenna dove viveva, l’acquisizione di tutte le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria utile all’inchiesta), è certo che l’atleta è stato soccorso in tempi velocissimi al palasport di Fontescodella: quattro minuti dopo la chiamata al 118, arrivata alle 22.12, l’auto con il medico e l’apparecchio defibrillatore a bordo era già sul posto. Dopo un primo tentativo di rianimazione in campo, alle 23.10 Bovolenta è entrato al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata: ad attenderlo c’erano un rianimatore e un cardiologo, che con il medico del 118 hanno continuato le manovre di defibrillazione, somministrato farmaci e tentato la rianimazione cardiopolmonare. Tutto inutile: il decesso è stato registrato alle 23.50; il referto indica la morte per arresto cardiocircolatorio. «Quando mi ha detto che gli girava la testa, ho pensato a un calo di zuccheri, lui ha provato a uscire ma si è accasciato al suolo», così l’allenatore forlivese Stefano Mascetti ricorda gli ultimi istanti. Vigor ha provato a tenersi appoggiandosi ad un compagno di squadra, una mano sul fianco, dalla parte del cuore. Poi il crollo.

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