Covid, nuovo vaccino: a Padova pronte 75 mila dosi. Prime prenotazioni già a partire da lunedì 12 settembre

Ferrari: ci sono indicazioni prioritarie, ma puntiamo a immunizzare tutti. Dal Ben: arma migliore per riprenderci la nostra vita

Simonetta Zanetti
Francesca Venturini (terza da sinistra) direttrice della Farmacia dell’Azienda Ospedale Università con lo staff, con i vaccini appena arrivati
Francesca Venturini (terza da sinistra) direttrice della Farmacia dell’Azienda Ospedale Università con lo staff, con i vaccini appena arrivati

PADOVA. D’ora in avanti non ci sono più alibi. Ieri sono arrivate in Azienda Ospedale Università – Hub per le strutture sanitarie di tutta la provincia di Padova – le prime 74.880 dosi dell’atteso vaccino bivalente, ovvero adattate anche a Omicron (BA.1), che saranno disponibili già a partire dalla settimana prossima.

La speranza dei sanitari è che, grazie alla possibilità di impiego del vaccino “aggiornato” rispetto la campagna iniziale, l’immunizzazione possa tornare a prendere finalmente vigore, proprio in vista delle insidie dell’autunno: «Oggi il Covid fa molta meno paura» sostiene Anna Maria Cattelan direttrice delle Malattie Infettive dell’Azienda di via Giustiniani «questo perché, proprio grazie ai vaccini, non rappresenta più la malattia grave di due anni fa. Non solo: ultimamente, l’attesa del vaccino aggiornato aveva spinto le persone a procrastinare ulteriormente il booster, senza tenere conto del fatto che chi è a rischio per età o per patologia è comunque importante che si immunizzi perché in qualunque sua forma il vaccino resta una leva cruciale per proteggere da complicazioni».

In questo senso l’autunno in arrivo rappresenta un’incognita: «Riteniamo che la fase pandemica sia passata e ora stiamo alla fase endemica, ma non significa che il Covid non continuerà a essere pericoloso per alcuni soggetti. Ecco perché è fondamentale vaccinare le persone a rischio e chi sta a contatto con loro» prosegue Cattelan «anche perché i contagi ci sono ancora e, verosimilmente, nei prossimi giorni torneranno un po’ ad aumentare: il nostro obiettivo principale è quello di mantenere basso il livello di coinvolgimento degli ospedali. Non solo: in questo contesto il ritorno dell’influenza rischia di complicare ulteriormente le cose poiché la coesistenza di due infezioni richiede comunque una diagnosi differenziale e, di fronte ad alcune fragilità date da età e comorbilità, la malattia rischia di andare fuori controllo».

La settimana prossima attesa l’apertura delle prenotazioni per il bivalente nel Padovano. Già lunedì la struttura di via Giustiniani metterà a disposizione i primi posti, per “annusare l’aria” dopo un’estate molto a rilento, disponibile ad allargarsi a seconda delle esigenze: «Apriamo il portale con circa 200 posti al Policlinico sia sabato prossimo che il 24, ma se ci sarà tanta richiesta siamo pronti a mettere degli slot già da venerdì al San Massimo» conferma il dottor Ezio Ferrari, Cup manager dell’Azienda «l’indicazione prioritaria per la somministrazione di questo nuovo vaccino è rivolta a sanitari,fragili e donne in gravidanza in attesa di ricevere il booster, ma è prevista la possibilità di procedere alla somministrazione a chiunque intenda vaccinarsi a qualunque età al di sopra dei 12 anni, in qualunque momento del ciclo, a partire da quello primario: l’importante è che la gente si vaccini. Le dosi ci sono e non hanno mai smesso di arrivare».

Un’esortazione in questo senso arriva anche dal direttore generale dell’Azienda Ospedale Università: «Con l’avvicinarsi dell’autunno è importante rinnovare la protezione del ciclo vaccinale contro il Covid, a partire dai soggetti più esposti al virus, come indicato nelle circolari ministeriali che con le linee guida della Regione indicano le categorie alle quali raccomandare in via prioritaria il richiamo» sostiene Giuseppe Dal Ben «il vaccino rimane infatti l’arma migliore per prevenire gli effetti sulla salute del virus e aiutare anche la società a convivere con il minor impatto possibile con il Covid».

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