Tragedia a Londra, Gloria e Marco perduti nel fumo del grattacielo

CAMPOSAMPIERO. Giovani, innamorati, freschi di laurea e con tutta la voglia di farsi un futuro insieme. Lontani da casa, all’estero, per provare la convivenza, perfezionare l’inglese, sfidare a viso aperto il mondo del lavoro.
È così che Gloria Trevisan, di Camposampiero (Padova), e Marco Gottardi, di San Stino di Livenza (Venezia), architetti di 27 anni, hanno deciso tre mesi fa di andare a Londra. Atterrati ai primi di marzo nella City, avevano già trovato un lavoro e un alloggio dove vivere: nella Grenfell Tower, al ventitreesimo piano del grattacielo che l’altra notte è stato divorato da un incendio. Ventiquattro piani per 120 appartamenti trasformati in uno scheletro nero in poche ore.
«Siamo in costante contatto con la Farnesina e con i familiari di Gloria. Con il passare delle ore le nostre speranze, già ridotte al lumicino, stanno diminuendo, ma fino a che non ci diranno di aver ritrovato i nostri ragazzi continuiamo a credere nel miracolo». C'è disperazione nelle parole di Giannino Gottardi, papà di Marco: «Marco è stato straordinario e infondeva tranquillità a tutti - ha detto il padre -: quando la linea è caduta abbiamo capito che la situazione era precipitata e siamo stati colti dalla disperazione. Conserverò per sempre il ricordo delle ultime parole che ci ha dedicato».
L'abitazione di San Stino di Livenza (Venezia) della famiglia Gottardi è meta da ieri di un mesto pellegrinaggio di amici e parenti ed anche di rappresentanti delle istituzioni locali. «Per il momento non partiremo per la capitale britannica - ha aggiunto Giannino Gottardi -: sul posto c'è già il fratello di Gloria che sta amplificando i nostri appelli, anche attraverso i social, e prova in ogni modo a reperire tracce sulla sorte dei nostri cari».
Dispersi. Di Gloria e Marco non si hanno notizie: non sono tra coloro che sono riusciti a scappare dall’inferno di fiamme e fumo che si è scatenato in piena notte nel palazzone di North Kensington a Londra. Non sono fra le decine di feriti - 18 sono molto gravi - portati in uno degli ospedali della città. Non sono fra le vittime, 12 accertate sinora secondo i dati di Scotland Yard. Il dramma delle famiglie rimbalza tra questi numeri. Le ore che passano interminabili senza notizie dal Consolato e dalla Farnesina fanno crescere l’angoscia. E minacciano ogni secondo che passa la speranza.
L’ultima a sentire Gloria è stata la mamma Emanuela, proprio mentre l’incendio stava sviluppandosi e diffondendosi nel palazzo. «È stata Gloria a chiamare al telefono» racconta il papà Loris sulla soglia di casa in via Borgo Padova a Camposampiero. Ha gli occhi gonfi e rossi di chi non dorme da troppe ore: «Ci siamo un po’ preoccupati quando abbiamo sentito squillare perché era molto tardi, intorno alle 3 di notte. Gloria ha detto che era scoppiato un incendio nel palazzo e che lei e Marco stavano aspettando i soccorsi per uscire. Stavano al ventitreesimo piano: tutti gli ascensori erano stati bloccati e dovevano scendere usando le scale».
Ed è quello che Gloria e Marco avrebbero tentato di fare, dirigendosi verso il pianerottolo: «Ad un certo punto» conferma il papà, «sempre al telefono con mia moglie, Gloria ha aperto la porta dell’appartamento. Volevano scendere ma ha riferito che dalle scale si vedevano le fiamme salire e il fumo era sempre più intenso». I due ragazzi hanno richiuso la porta, chiudendo forse definitivamente alla speranza di riuscire a sfuggire al rogo.
«Non sappiamo cosa pensare» continua Loris Trevisan, passandosi le mani tra i capelli, «perché poi Gloria ha iniziato ad agitarsi, vedeva il fumo entrare in casa e ancora non c’erano pompieri o altri soccorritori nel loro piano». Mentre la mamma cercava in tutti modi di tranquillizzare la figlia al telefono, cercando di cacciare in gola i singhiozzi e di controllare il suo terrore, di trovare la forza anche per la figlia, per non perdere la speranze e aspettare il momento in cui qualcuno sarebbe arrivato a salvarla, la comunicazione si è interrotta. «Non abbiamo sentito più nulla. Il telefono era staccato» dice il papà, «da allora abbiamo chiamato centinaia di volte ma non è più stato acceso».
Intanto le notizie sull’incendio della Grenfell Tower iniziavano a diffondersi in televisione e su internet. E non erano notizie che potessero rincuorare la famiglia Trevisan, piombata in un incubo senza fine. L’incendio andava diffondendosi a gran velocità un piano dopo l’altro del palazzo, si vedevano persone gettarsi dai piani più alti – un bimbo di un anno è stato lanciato dalla madre avvolto in una coperta dal decimo piano e si è salvato - arrivavano urla strazianti dalle finestre e disperate richieste di aiuto. E fuori i pompieri, le ambulanze, la polizia, persone uscite di casa in pigiama e ciabatte, con lo spettro dell’attacco terroristico stampato sui volti illuminati dalle lingue di fuoco che sempre più salivano sulla torre. E papà Loris e mamma Emanuela con quel telefono muto in mano a vedere l’inferno che stava inghiottendo la loro figlia. A maledire la distanza e l’impotenza che li separava da Gloria e la sua salvezza.

«Solo poche ore fa il Consolato ci ha confermato che i nomi di Gloria e Marco sono nella lista dei dispersi» aggiunge con un filo di voce Loris Trevisan, «non riusciamo a pensare a niente, possiamo solo aspettare e davvero non c’è cosa peggiore in una situazione come questa». Per Londra è partito ieri mattina con il primo volo disponibile Giulio Trevisan, il fratello maggiore di Gloria. «È arrivato lì ma nemmeno lui può dirci di più» si rammarica il papà, «è in contatto con le autorità e tutti coloro che sono coinvolti nei soccorsi e nelle ricerche, ma notizie non ne arrivano».
Man mano che il pomeriggio avanza, arrivano sempre più numerosi e preoccupati parenti e amici nel grande cortile attorno a cui abitano oltre ai genitori di Gloria, anche i nonni paterni Elio e Valeria e uno zio con la sua famiglia. Sfilano volti contratti, pieni di paura, in cerca di speranza, in lotta con la rassegnazione a cui non vogliono arrendersi. Sarebbero dovuti tornare a casa fra una settimana per una breve vacanza Gloria e Marco, per festeggiare il compleanno di lui. Ma a quella festa ora nessuno riesce più a pensare.
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