Tre giorni di sospensione alla professoressa “no mask” di Cervarese Santa Croce

La sanzione comminata a Federica Valente, insegnante di educazione fisica, dall’Ufficio scolastico di Padova. «Sto aspettando che mi venga notificata, felice di poter tornare al mio lavoro»

Piergiorgio di Giovanni
Il sit-in davanti all’ex Provveditorato per sostenere Federica Valente
Il sit-in davanti all’ex Provveditorato per sostenere Federica Valente

CERVARESE SANTA CROCE. Tre giorni di sospensione dal lavoro e dalla paga, per il rifiuto di tenere le lezioni indossando la mascherina: è la sanzione comminata dal responsabile dei procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico provinciale alla professoressa di educazione fisica Federica Valente, convinta “no mask” che ha rischiato il licenziamento.

«La comunicazione è arrivata al mio avvocato» dice l’insegnante di ruolo nelle medie di Montemerlo «e sto aspettando che mi venga notificata dal dirigente dell’istituto comprensivo. Sono contenta di poter tornare al mio lavoro, che continuerò a svolgere senza cedere a ricatti e spero di aver contribuito al ritorno alla normalità. Ora sta a noi non permettere la promulgazione di leggi contro i diritti naturali».

La vicenda era iniziata alla fine di maggio, quando l’insegnante aveva di tenere la lezione senza mascherina, dopo aver visto il premier Mario Draghi e il presidente della Regione Luca Zaia, in visita a una scuola della provincia veronese senza mascherina.

Il preside però, aveva allontanato la professoressa Valente dalla “Wojtyla” e lei si era di contro rivolta a un avvocato. Convinta «delle nefaste conseguenze provocate dalle mascherine alla salute e al benessere degli alunni», Federica Valente ha dato vita in giugno a una campagna di sensibilizzazione contro le mascherine, che l’ha portata a raccogliere 200 firme e a ottenere l’appoggio del “Comitato genitori e ragazzi per la libertà e del gruppo scuola in presenza Veneto”. Lo scorso 21 luglio, l’audizione nell’ufficio dei procedimenti disciplinari dell’ex Provveditorato per discutere la situazione.

In via Cave a Padova, duecento persone tra insegnanti, genitori e alunni, si erano presentate per sostenere a gran voce la professoressa Valente accompagnata dall’avvocato Christian Pontarollo, intonando slogan del tipo «Gente come noi non molla mai» e mostrando cartelli come «I bambini non sono fragili, né untori».

E in vista delle elezioni, la Rete Nazionale scuole in presenza, gli Sportivi e gli Studenti contro il green pass daranno il loro consenso «a chi apertamente voglia tutelare le giovani generazioni, cui deve essere garantito e agevolato l’accesso alla scuola, all’università, allo sport, ai luoghi di cultura e senza discriminazioni, dichiarando di rifiutare linee di gestione che comportino un’insana

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