Università di Padova, test d’ingresso con il Green pass: oltre 10 mila iscritti alle prove
Si parte mercoledì 1 settembre con Veterinaria. Senza certificazione verde si viene esclusi dall’esame, obbligo di mascherina Ffp2
PADOVA. I padiglioni della Fiera di Padova si preparano ad accogliere, a partire da mercoledì prossimo e per tutta la prima metà di settembre, migliaia di candidati ai corsi di laurea triennale e magistrale per i quali è previsto un test in presenza. Test che avranno inizio il 1 settembre, proprio il giorno in cui entra in vigore la norma che restringe l’accesso a ogni struttura e attività universitaria ai possessori del Green pass, cioè la certificazione verde per il Covid-19 che si ottiene trascorse due settimane dalla prima dose di vaccino, o dopo la guarigione dalla malattia stessa (per sei mesi), o dopo un tampone negativo (con validità di 48 ore).
IL BANCO DI PROVA
I test in Fiera, insomma, e in particolare il primo, quello per la magistrale a ciclo unico in Medicina veterinaria, che si terrà mercoledì alle 13, saranno il primo banco di prova per testare l’efficienza dei controlli sul Green pass, che a partire dalle prossime settimane diventeranno routine quotidiana all’interno degli atenei. Eppure proprio i test rischiano di non essere molto indicativi rispetto ai problemi logistici che potrebbero sorgere quando si dovrà controllare la certificazione agli studenti e al personale dell’ateneo nei prossimi mesi. Non è ancora escluso che il controllo, prima dei test, avverrà all’ingresso, ma è evidente che controllando il pass assieme a tutta la documentazione che i candidati devono presentare di “default” (documenti di identità, ricevuta del contributo di pre-immatricolazione, autocertificazione per il Covid), la procedura non impatterebbe minimamente sulle tempistiche.
LE INDICAZIONI PER PARTECIPARE
Sarà accettato un Green pass in formato cartaceo o digitale, ma anche il semplice referto di un tampone con esito negativo eseguito nelle 48 ore precedenti (senza necessità di scaricare il relativo certificato provvisorio). Chi ne sarà sprovvisto sarà escluso d’ufficio dalla prova. Queste indicazioni varranno per tutti i test che si svolgeranno in Fiera. I candidati dovranno inoltre essere muniti di mascherine tassativamente di tipo Ffp2. Gli ingressi verranno scaglionati diverse ore prima dell’inizio della prova, e ripartiti tra accessi separati. L’accordo tra ateneo e Fiera prevede l’utilizzo di massimo sei padiglioni. Per l’affitto degli spazi l’ateneo ha sostenuto una spesa di 257 mila euro, più altri 155 mila per il personale di vigilanza. Costi coperti dal contributo di iscrizione versato dagli studenti, che già lo scorso anno, su direttive ministeriali, per alcuni test era passato da 30 a 100 euro.
PREISCRIZIONI IN CALO
Proprio come l’anno scorso, sono pochi i test di ingresso alle facoltà a numero chiuso che si svolgono in presenza (buona parte, causa Covid, si svolgono online in modalità asincrona, con i Tolc).
Le iscrizioni a molti dei test sono ancora aperte, ma si contano già più di 10 mila candidati attesi tra il 1 e il 17 settembre in Fiera. Sono chiuse invece le iscrizioni al test di Medicina (assieme a Odontoiatria), che a Padova, venerdì 3, sosterranno in 2.968, in calo rispetto ai 3.382 dell’anno scorso. Al test di mercoledì di Medicina veterinaria sono invece attesi in 800. Come ogni anno il contingente più numeroso sarà quello per il test d Professioni sanitarie, il 14 settembre, per cui risultano già iscritte più di 3 mila persone. Tra gli altri test, Biotecnologie mediche e farmaceutiche (8 settembre), Medicina in lingua inglese (9 settembre), Scienze motorie (13 settembre), e le prove scritte per la Scuola galileiana (16 settembre). Si chiude il 17 con Scienze della formazione primaria.
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